I ragazzi dell’ITT “G. e M. Montani” hanno incontrato Salvatore Striano, attore e scrittore

Fermo, 24 marzo 2025 – Gli alunni delle classi 4AN, 3DSA, 4 DSB, 4INA, 4TCA dell’ITT “G. e M. Montani” hanno incontrato l’attore Salvatore Striano presso l’Aula Magna del Biennio dell’Istituto L’appuntamento è la parte conclusiva di un progetto sviluppato nell’ambito dell’insegnamento di Educazione Civica che ha affrontato tematiche relative al concetto di libertà e finalità della pena attraverso la lettura del libro  “Come Shakespeare può salvarti la vita” e la visione del film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire” (ambientato nel carcere di Rebibbia e premiato a Berlino nel 2012 con l’Orso d’oro).

L’esperienza biografica dell’attore, raccontata nel libro, ha messo a fuoco la relazione esistente tra cultura e libertà, principio costitutivo per la formazione di una cittadinanza consapevole,   fondata sui diritti e sulla responsabilità sociale.  L’attore, protagonista del film ” Cesare deve morire” dei fratelli Taviani  e di tanti altri film e serie TV, nel suo libro mette in luce  le proprie  vicende biografiche che lo hanno portato, attraverso i libri e la cultura,  da una strada cieca, volta solo al crimine e all’illegalità, ad affrontare un percorso di redenzione e di realizzazione personale nell’ambito teatrale e cinematografico. Un percorso, il suo, che parte da una prigione, reale e metaforica, per arrivare alla libertà, non solo concreta ma anche interiore. Testimonianza che ha valore speciale in quanto fatta non dall’alto, da chi vuole dare insegnamenti ma da chi, sbagliando, porta ancora sulla sua pelle il peso degli errori commessi e li ha tramutati  in motivo di vita, dimostrando che si può voltare pagina. Come lui stesso rivendica: “Sono contento che sia accaduto e il carcere mi è servito. E poi Shakespeare mi ha salvato la vita. Mentre ero detenuto mi sono avvicinato al teatro, quella è stata la mia liberazione da tutto” (intervista al Corriere della Sera del 2 febbraio 2019).

Il messaggio che è in grado di trasmettere ai ragazzi è forte e non mediato: esso si fa testimonianza di come l’istruzione e la cultura possano formare la persona e rendere un uomo cittadino attivo, capace di esprimere e potenziare le  proprie risorse in uno stato di diritto come il nostro, uno stato che, con tutte le sue falle, ha dato veramente una possibilità a chi è stato in grado di coglierla. L’autore ha molto insistito sul fatto che la scuola deve essere un punto fermo nella formazione dei ragazzi perché è dall’istruzione che si comincia a formare un cittadino consapevole, capace di apportare un contributo positivo alla società. I ragazzi del Montani hanno interloquito con lo scrittore chiedendogli in particolare cosa lo ha portato a dare una svolta alla sua vita e sollecitando un’ampia riflessione su questioni centrali che riguardano i giovani e la società odierna. Il messaggio che è passato forte e chiaro è che i libri, la cultura e la scuola sono gli unici strumenti che i ragazzi hanno  per costruire il loro futuro e una società migliore.