La Chimica del Montani a Venezia: la svolta Green per analizzare le Microplastiche

Venezia 15 novembre ’24 – Le microplastiche sono onnipresenti negli ecosistemi naturali, negli organismi animali, vegetali e nel corpo umano. Il loro impatto sulla salute e sull’ambiente desta preoccupazione e le ricerche sono in fase di veloce sviluppo, anche se le politiche ambientali attuali non sono pronte per una gestione sistematica del problema. I metodi analitici non sono standardizzati e ciò porta a risultati non sempre confrontabili o affidabili. Inoltre essi  utilizzano reattivi altamente impattanti, a base di zinco o tungsteno. In tale contesto si innesta la progettualità che da anni va avanti al Montani nel campo delle microplastiche. Il primo corso curricolare di Green Chemistry and Outreach in Italia, attivo da due anni al Montani, ha permesso la progettazione di un’innovazione radicale nel segno della sostenibilità, proponendo reagenti innocui o addirittura…”alimentari”.

Da un mese sono state fatte lezioni di brainstorming creativo, prove in laboratorio e sulle spiagge di Porto San Giorgio; il metodo ottimizzato è stato testato a Venezia la scorsa settimana, durante la campagna di monitoraggio delle microplastiche MICRO (Microplastics Investigation for Comprehensive Research and Observation).

Undici studenti dell’ITT “G. e M. Montani”, con i docenti Teresa Cecchi e Roberto Barbieri, sono stati ospiti della NGO “Venice Lagoon Plastic Free” che ha coordinato le attività. Dal 2019 tale associazione che opera a livello europeo ha riposto un’estrema fiducia nell’eccellenza analitica della Chimica del Montani, sempre attenta ad esporre gli studenti alle soluzioni migliori per l’ambiente e per la salute umana, nonchè alla disseminazione dei risultati nella comunità scientifica internazionale.

La Classe 5CMA ha effettuato il campionamento  delle microplastiche presenti nelle sabbie della Secca di S. Alvise nel centro storico di Venezia e nell’Oasi WWF degli Alberoni, nel Lido di Venezia.

I dati del monitoraggio saranno inseriti nel catalogo dei dati marini, gestito dalla Commissione Europea https://emodnet.ec.europa.eu/en. Dunque l’iniziativa di “Citizen Science” che si realizza al Montani permette di mettere a disposizione della Società le competenze chimiche.  E’ un pregevole esempio di “Service Learning”, in cui l’apprendimento creativo e propositivo si coniuga con il servizio. Apprendere serve e servire insegna! Per noi docenti è uno fra i modi migliori per sostanziare l’Educazione Civica.

I complimenti dei professionisti dell’ambiente per il comportamento scientifico ed umano della classe nonchè l’aver provveduto al soggiorno sono stati aspetti graditissimi.

Nelle prossime settimane, in laboratorio, gli studenti si dedicheranno all’analisi approfondita dei campioni raccolti, ossidando i materiali di origine biotica per evitare i dati falsi positivi, e procedendo ad ulteriori filtrazioni; le microplastiche verranno contate ed osservate per la classificazione morfologica (dimensioni, colore, forma) allo stereomicroscopio. Infine si procederà all’identificazione del tipo di polimero (PE, PP, PET, PVC, PS…etc), attraverso indagini condotte con la Spettroscopia Infrarosso in Trasformata di Fourier (FTIR e micro-FTIR).

Grazie al nuovo sistema di Gas Cromatografia e Spettrometria di Massa in triplo quadrupolo (GC-MS) di cui l’Istituto dispone, si studierà infine l’impronta digitale molecolare dei composti organici volatili rilasciati dalle microplastiche, dando seguito al precedente lavoro di ricerca didattica in cui fu anche dimostrato il notevole potere autodepurante dell’ambiente.