Voltmetro da quadro a filo caldo Hartmann & Braun A.- G. Frankfurt N° 135409 2ª parte


  Voltmetro da quadro a filo caldo Hartmann & Braun A.- G. Frankfurt, matr. N° 135409. Seconda parte.
 Il primo strumento di questo tipo fu brevettato nel 1883 da M. P. Cardew (1851-1910) e somigliava molto di più allo schema della figura 1-62.12 per i lungi tubi di cui necessitava.
Verso il 1890 la ditta Hartmann & Braun di Francoforte realizzò un amperometro termico che, ricorrendo ad un diverso sistema di amplificazione meccanica, riduceva di molto la lunghezza del filo percorso dalla corrente, realizzando uno strumento più compatto di quello di Cardew.

 Nel libro di L. Olivieri ed E. Ravelli, citato in bibliografia vengono descritti due dei sistemi brevettati dalla Hartmann & Braun, dei quali abbiamo riportato le figure 1-62.12 e 1-62.13.
Il “filo caldo” in genere è fatto di leghe platino-iridio o di platino-argento che presentano una resistività elettrica elevata unita ad una buona resistenza meccanica, sono inossidabili e con un elevato grado di invariabilità nel tempo; inoltre esso deve avere una piccola inerzia termica per avere prontezza di risposta nelle indicazioni e bassa dispersione termica: queste esigenze richiedono fili sottili e possibilmente lunghi.

Nella figura 1-62.12 si osserva il filo caldo F F interno ad un tubo formato per un tratto da ferro e per l`altro da ottone che hanno: il primo un coefficiente di dilatazione lineare maggiore e il secondo minore di quello del filo caldo; scegliendo la giusta lunghezza dei due tratti di tubo si compensano le variazioni ambientali di temperatura, rendendo il filo caldo poco sensibile a queste. In un punto intermedio C del filo caldo si salda un sottile filo di rame o di ottone che termina in D. A sua volta nel punto medio M del filo metallico C D si attacca un sottile filo di seta che è avvolto sulla piccola puleggia P ed è teso da una molla m. Quando il filo caldo si allunga, tutto si comporta come tratteggiato nel disegno: la molla tira il filo di seta che fa ruotare la puleggia con l`ago.

La figura 1-62.13 mostra una variante più semplice: il filo caldo è collegato nel punto F1 con una levetta fulcrata in L. La levetta è collegata al filo di seta nel punto L1; il filo di seta gira intorno alla puleggia ed è teso dalla molla m. Pure in questo caso il disegno tratteggiato mostra cosa accade quando il filo caldo si dilata. In ogni caso le disposizioni scelte hanno la caratteristica di mutare il fattore di amplificazione lungo l`escursione dell`ago, in modo tale che la seconda parte della scala sia pressoché uniforme.

Comunque nella prima scheda abbiamo descritto la soluzione adottata dalla Hartmann & Braun per questo strumento, che risulta ancora più semplice.
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   Bibliografia:
L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, pp. 136 e 137.
J. H. Fewkes and J. Yarwood, Electricity, Magnetism, and Atomic Physics, Vol. I, University Tutorial Press LTD near Cambridge, London 1956, pag. 89.

    Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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