Voltmetro elettrostatico Leybold-Gossen da 4 kV.
Nell`inventario D del 1956 al n° 963 si legge: “Voltometro elettrostatico 0 ÷ 3500 volts”; è ovvio che la portata fondo scala non corrisponde, ma è l`unico riferimento trovato. Nella parte superiore una targhetta reca la scritta: “Leybold 540 39 made in Germany”.
Confrontando la sua matricola N° 540 39 e l`unica data disponibile il 1956, con un esemplare identico in possesso del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano recante data 1959 e N° 204 39, si pensa che il primo numero sia la matricola mentre il secondo indichi il modello.
La scritta “Gossen” con il suo marchio in basso a destra del quadrante, suggeriscono che la ditta costruttrice sia la: Paul Gossen & Co., fondata nel 1936.
Il campo di misura di questo voltmetro elettrostatico va da 1 kV fino a 4 kV, come si vede nelle foto.
Per azzerare l`indice si ruota la vite di colore nero che è posizionata sotto al punto in cui esso è fissato. Il voltmetro va usato verticalmente ed i simboli sul quadrante dicono che funziona sia in continua che in alternata e che la sua classe di precisione è 1,5.
Ricordando che la classe è l`errore assoluto massimo (in tutto il campo di misura) moltiplicato 100 diviso per la portata fondo scala, significa che l`errore assoluto massimo su ogni parte della scala in questo strumento è inferiore o uguale a 60 V.
I contatti sono posti sul retro e l`isolamento di uno dei due è notevole.
Gli strumenti elettrostatici si basano sull`attrazione elettrostatica tra le armature metalliche di un condensatore sottoposte a una differenza di potenziale.
Una armatura è fissa mentre l`altra costituisce l`equipaggio mobile a cui è collegato in vari modi l`indice.
Si possono avere due tipi di equipaggi: o due lastre parallele affacciate delle quali la fissa attrae la mobile, provocando una diminuzione della distanza relativa; o un certo numero di armature fisse parallele tra le quali possono entrare con una rotazione quelle mobili. In entrambi i casi occorrono molle che provochino o una forza elastica antagonista nel primo caso, o una coppia antagonista nel secondo, per raggiungere l`equilibrio.
Questo strumento risponde abbastanza rapidamente all`applicazione di una tensione purché adeguata ed è ben smorzato.
Chi scrive ha sempre usato lo strumento in esperimenti di elettrostatica e spesso per mostrare la sensibilità e l`attendibilità di elettrometri e di elettroscopi di vario tipo confrontandoli direttamente nello stesso esperimento.
Il voltmetro elettrostatico è perfettamente funzionante e non si è ritenuto opportuno smontarlo per fotografarne l`interno.
Foto di Federico Balilli, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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