Voltmetro elettrodinamico SEB mod. E/02, matr. N° A 14212. Seconda parte.
Nella collezione del Montani esistono numerosi strumenti elettrodinamici il cui funzionamento si basa sulle mutue azioni che nascono tra due circuiti percorsi da corrente elettrica.
Ciò che segue è un breve riassunto delle esaurienti pagine del testo citato in bibliografia.
Questo tipo di strumento era ritenuto di pregio all`epoca anche per il suo impiego in C.C. e in C.A. fino a 100 Hz.
Il voltmetro elettrodinamico nella sua versione più semplice somiglia all`amperometro elettrodinamico di piccola portata poiché entrambi hanno la bobina fissa e la bobina mobile collegate in serie e sostanzialmente derivano dal galvanometro elettrodinamico.
La bobina mobile è sostenuta da un asse solidale con l`indice.
Intorno al semiasse superiore in genere vi sono due molle a spirale che, oltre a portare corrente alla bobina mobile, producono anche la coppia antagonista; mentre nel semiasse inferiore vi è uno smorzatore ad aria.
Per avere un voltmetro a tre portate di tipo normale si usa uno schema che prevede una bobina fissa e una mobile collegate in serie fra loro e con tre resistenze che fanno capo ad altrettanti morsetti, come si vede nella figura 1-733. Nei voltmetri di maggior precisione, come questo esemplare, vi sono due bobine fisse uguali e una mobile e resistenze addizionali in manganina di tipo antiinduttivo per essere sufficientemente indipendente dalle frequenze industriali nelle misure in C. A. e di valore sufficientemente elevato per rendere trascurabili le variazioni delle resistenze delle bobine di rame al variare della temperatura.
Il commutatore provvede ad inserire il circuito adatto ad ogni portata, come si osserva nella figura 1-732 che si riferisce ad un modello della Siemens.
Per consultare la prima parte scrivere: “A 14212” su Cerca.
Bibliografia: L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica Misure elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da pag. 156 a pag. 159; da questo è tratta la figura.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e ricerche di Fabio Panfili.
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