Voltmetro elettrodinamico SEB mod. E/02, matr. N° 681079.
Il documento posto all`interno del coperchio reca la data del collaudo avvenuto il 27.10.1955.
Nell`inventario D del 1956 se ne trovano due ai numeri 999/1000 dove si legge: “Voltometro SEB 601079 – 80 Lab. Macch. Elettriche ₤ 60.000”. Dichiarati già in esistenza, differiscono da questo per il numero di matricola, che attribuiamo ad una svista dell`estensore.
Sul quadrante i simboli delle norme CEI dicono che lo strumento è del tipo elettrodinamico, va usato con quadrante orizzontale, funziona sia in C.C. sia in A.C., di classe 0,5 ed è stato collaudato ad una tensione di prova di 500 V; la portata fondo scala è di 3 V. In alto al centro si legge (sotto il marchio di fabbrica SEB): “Stabilimenti Elettrotecnici di Barlassina – Milano”; a sinistra in basso: “Mod. E/02 N° 681079”.
Su un`etichetta di alluminio posta sul retro si legge tra l`altro: “Portate 1,5 – 3 V”.
Ma più complete sono le informazioni che reca il foglio di collaudo posto all`interno del coperchio delle quali riportiamo solo le notizie più interessanti.
Quando la portata fondo scala (p. f. s.) è di 1,5 V la costante è di 0,01; quando la p. f. s. è di 3 V la costante è di 0,02. L`induttanza approssimativa a mezza scala è 0,0024 Henry; a fondo scala 0,0026 H. Per la portata di 1,5 V la resistenza è di 4,44 ohm; per la portata di 3 V la resistenza è di 8,88 ohm. Poi vi sono le correzioni per la frequenza e per la temperatura. La taratura è stata eseguita con cordoni 2; 0,008 ohm. L`errore percentuale è inferiore a 0,5 % della lettura di fondo scala con frequenza fino a 100 Hz. In fondo al foglio è riportato il grafico dell`errore in percentuale in funzione dei valori lungo la scala con portata 1,5 V in C.C. Nella collezione del Montani esistono numerosi strumenti elettrodinamici il cui funzionamento si basa sulle mutue azioni che nascono tra due circuiti percorsi da corrente elettrica.
Una bobina è fissa e produce un campo magnetico; l`altra, posta all`interno della prima, costituisce l`equipaggio mobile.
Notare la disuniformità della scala, che fino al centro ha un andamento simile a quello quadratico, ma poi le linee vanno infittendosi di nuovo verso il fondo scala: è evidente la sua costruzione empirica, con l`ausilio di strumenti campione.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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