Vaso di vetro per centrifugazione

         Vaso di vetro per centrifugazione.
Nell`inventario D del 1937, N° 218, si legge: “Vaso di vetro per centrifugazione, liquidi di diverso peso specifico”.
 Il funzionamento di questo apparecchio si basa sugli effetti delle “forze centrifughe”, quindi per la loro comprensione il lettore si può riferire alla scheda sul dispositivo per mostrare lo schiacciamento della Terra.
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L`ampolla di vetro contenente una certa quantità di mercurio e di acqua ha sul fondo un alberino che si collega alla macchina di rotazione.
Quando l`ampolla è ferma, l`acqua galleggia sul mercurio e le loro superfici sono piatte. Questo aspetto si mantiene per inerzia all`inizio della rotazione, ma in pochissimo tempo le pareti di vetro comunicano il loro moto di rotazione ai liquidi, le cui superfici assumono la tipica forma del paraboloide quando ogni loro punto ruota attorno all`asse con la stessa velocità angolare. Il mercurio ruota sul fondo, mentre l`acqua ruota continuando a galleggiare su di esso.
 La forma panciuta delle pareti del vaso serve invece a creare un fenomeno meno usuale. All`aumentare della velocità di rotazione, i due liquidi tendono a salire lungo le pareti, portandosi fino all`equatore del vaso; qui il mercurio forma un anello, o meglio una striscia argentea.
Per effetto delle “forze centrifughe” l`acqua resta a ruotare all`interno come se ancora galleggiasse sul mercurio in una sorta di campo di forze di Archimede.
In alcuni cataloghi si suggerisce di colorare l`acqua poiché, durante la rotazione, sopra e sotto la banda di mercurio si distinguono meglio le due fasce di acqua.
 Alcuni autori danno alla fascia argentea del mercurio in rotazione il nome di anelli saturniani ma questa caratteristica si riferisce ad un apparecchio affatto diverso, in uso nei primi decenni del Novecento che riportiamo in un antico disegno (fig. 61), mentre la fig. 191 mostra gli “anelli saturniani”.

La figura B 290 è a pag 29 di Apparecchi per l’Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940.

La figura 441 è a pag. 24 del Catalogue of Physical Apparatus (With descriptions and instructions for use) E. Leybold’s Nachfolger Cologne [1910?], rinvenibile all’indirizzo:
https://www.sil.si.edu/DigitalCollections/trade-literature/scientific-instruments/files/52546/ .
La figura 4095 è a pag. 11 del Priced and illustrated Catlogue of Physical Instruments and School Apparatus, J. W. Queen & Co. 1874, rinvenibile all’indirizzo:
https://www.sil.si.edu/DigitalCollections/trade-literature/scientific-instruments/files/52503/ .
Bibliografia.
O. Murani, Trattato elementare di fisica, vol. I, U Hoepli, Milano 1905, da cui è tratta la fig. 191 di pag. 262.
A. Funaro e R. Pitoni, Corso di fisica e chimica, R. Giusti, Livorno 1907 da cui è tratta la figura 61 di pag. 59.

 Foto di Federico Balilli, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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