Tubo Mullard RG3 1250. Matricola N° 20220.
È un tubo a vuoto a vapori di mercurio fabbricato dalla Mullard in Gran Bretagna. La Mullard Radio Valve Co. fu fondata nel 1920.
La peculiarità più evidente del diodo è la base tipo Edison, al posto dei soliti piedini. Questo tubo raddrizza una semionda, pertanto se si vuole raddrizzare la corrente alternata bisogna ricorrere a due tubi. Nella collezione del Montani esistono due esemplari di questa valvola, che però non risultano negli inventari consultati; l`altro esemplare ha il numero di serie 25256.
Le sue caratteristiche sono: tensione massima inversa di picco 11000 V; corrente massima mediata 1,25 A; tensione di filamento 4 V; corrente di filamento 7A. Le sue dimensioni sono: lunghezza = 24 cm, diametro = 5,4 cm. Tensione anodica massima di picco a regime 4,0 kV; corrente massima mediata 1,5 A con un picco massimo di corrente anodica di 2,5 A. La temperatura di condensazione del mercurio, misurata alla base, deve essere in un range da 25 °C a 60°C. La frequenza massima di esercizio è di 150 Hz. Massima induttanza di blocco alla corrente massima di uscita 800 mH. L`alimentazione del filamento deve essere fornita almeno 30 secondi prima della tensione anodica per dare tempo al mercurio di evaporare. Si ricorda che la massima tensione inversa è quella oltre la quale tra anodo e catodo si innesca una scarica che danneggia il tubo. La corrente-media-anodica è il valore ottenuto integrando la corrente anodica istantanea rispetto ad un tempo specificato e mediando il risultato. Il limite massimo della corrente-media-anodica indica la più alta corrente media che può essere permessa di fluire nel tubo nella direzione di normale conduzione. Le caratteristiche per ora fornite possono essere soggette ad errori per le discordanze che appaiono sulle fonti consultate. Precauzioni per il corretto uso. I bulbi di vetro dei tubi raddrizzatori normalmente mostrano un certo oscuramento dopo un funzionamento continuato. Inoltre, i tubi a vapori di mercurio mostrano un bagliore blu nel normale esercizio. Questi sintomi sono caratteristici di tali tubi, e non dovrebbero essere considerati segni di deterioramento o di un guasto. Il tubo rettificatore a mercurio deve essere fabbricato con speciale cura per prevenire la dispersione del liquido dalla sua normale posizione nel fondo del bulbo. Lo spruzzamento del mercurio su altre partii del bulbo o sull`anodo devono essere evitate poiché possono causare internamente un breve arco quando il tubo è in esercizio. Un tubo a vapore di mercurio deve sempre essere trasportato, conservato e fatto funzionare in posizione verticale con il filamento in basso, e non deve mai essere scosso, agitato, o posto anche momentaneamente in posizione orizzontale. Il tubo non deve mai essere fatto oscillare o fatto scattare nel piazzarlo nello zoccolo o nel montaggio, e deve essere protetto dalle vibrazioni eccessive dell`equipaggio. Se avviene lo spruzzamento, il mercurio disperso deve essere completamente riconcentrato prima che il tubo sia rimesso in servizio per mezzo di un trattamento di pre-riscaldamento e condizionamento. Nel trattamento di pre-riscaldamento, il tubo lavora con la normale tensione di filamento ma senza tensione anodica per 30 minuti, per assicurare la completa vaporizzazione del mercurio. Quando la tensione del filamento viene tolta, alla fine di questo periodo di pre-riscaldamento, molto del mercurio vaporizzato ricondensa in una pallina o una piccola pozza al fondo del bulbo. Il trattamento di condizionamento viene poi applicato sul mercurio che può essersi condensato nelle pareti del bulbo o in vicinanza dell`anodo o sui sigilli dei reofori del filamento. Durante questo trattamento, il tubo opera con la solita tensione di filamento e a circa un sesto della tensione anodica usuale. La tensione anodica è allora gradatamente incrementata per un periodo di circa trenta minuti fino al valore normale di esercizio. Se ad un certo momento avviene un scarica elettrica durante il trattamento, la tensione anodica deve essere ridotta fino a che la scarica cessi. Allora essa deve essere mantenuta su questo valore per qualche minuto per assicurare la completa vaporizzazione del mercurio prima che il trattamento venga ripreso. La tensione non deve essere applicata all`anodo fino a che il filamento o il catodo del tubo abbia raggiunto la normale temperatura di esercizio. Questo affinché è necessario raggiungere la formazione del plasma (regione di elettroni e ioni positivi) che protegge la superficie emittente contro il danneggiamento per il bombardamento di ioni positivi altamente veloci. L`applicazione della tensione anodica deve essere ritardata fino a che il mercurio condensato si muove verso la normale zona di condensazione al fondo del tubo, come si è detto sopra. Poiché il tubo a vapori di mercurio può essere severamente danneggiato se la temperatura del filamento varia eccessivamente, il filamento deve essere alimentato da un trasformatore a tensione costante o da un alimentatore con relais di minima e di massima. L`applicazione ritardata della tensione anodica si può ottenere con un relais connesso al circuito primario del trasformatore di alta tensione. Questo permette l`aggiustamento del tempo di ritardo per un valore sufficiente da assicurare la protezione del tubo sottoposto alle più avverse condizioni che possono avvenire durante il suo funzionamento. La vita e la performance del tubo a vapori di mercurio sono criticamente dipendenti dalla temperatura del mercurio condensato. Una bassa temperatura ambiente ritarda la vaporizzazione del mercurio, limitando il grado di ionizzazione ottenibile alla tensione normale di esercizio del filamento e influenzando il potenziale anodo-catodo al quale il tubo entra in conduzione. Una temperatura ambiente alta, d`altro canto, conduce ad una rapida vaporizzazione, ma tende a produrre una sovra ionizzazione e così riduce la tensione anodica inversa che il tubo può resistere senza rottura. Il circuito rettificatore che usa un tubo a vapori di mercurio quindi deve essere equipaggiato di mezzi sia per misurare le temperature del mercurio condensato, sia per mantenere queste temperature entro i limiti specificati per il tubo impiegato. La temperatura di condensazione può essere misurata con una termocoppia o un termometro applicati al tubo per mezzo di una piccola quantità di mastice in una regione vicina al fondo del bulbo. La zona adatta alla misura è specificata per ciascun tipo di tubo nei cataloghi dei tubi. In casi estremi di ambiente freddo (vicino al valore minimo indicato) può essere necessario disporre di qualche forma di conservazione del calore, che eviti però il surriscaldamento. Se viceversa l`ambiente è troppo caldo, al di sopra del massimo consentito, bisogna impiegare un raffreddatore ad aria forzata che parta quando venga inserita la tensione anodica. Il flusso d`aria deve essere diretto orizzontalmente a circa un centimetro sopra la base finale del filamento (sopra lo zoccolo insomma). Il flusso d`aria va tolto insieme alla tensione anodica. Il crescere delle temperatura del vapore di mercurio rispetto alla temperatura ambiente è dato in funzione del tempo di riscaldamento rispetto alle condizioni di assenza di carico o di pieno carico che si trovano nei cataloghi dei tubi.
Per avere altre informazioni sui diodi a vapori di mercurio, cercare le schede dedicate al tubo RCA 872A e al diodo Fivre 872A scrivendo. “872A” su Cerca.
Abbiamo qui riportato un parte riassunta dal testo della RCA citato in bibliografia. Per ragioni di spazio, il resto del riassunto del testo appare nella scheda dell`altro esemplare Mullard RG3 – 1250, matr. N° 25256.
Bibliografia:
N. J. Harrison, RCA Trasmitting, Tubes Technical Manual TT-5, Radio Corporation Of America Electron Tube Division, 1962.
Nota: il mercurio fonde a -38,83 °C e bolle a 356,73 °C.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo a cura di Fabio Panfili.
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