Tubo a croce d`ombra.
Casa costruttrice Leybold-Heraeus, N° 430.
Nell`inventario D del 1956, al n° 5009, risulta acquistato il 31-12-1970 .
Esso serve per dimostrare la propagazione rettilinea degli elettroni in moto in uno spazio privo di campi magnetici o campi elettrici trasversi.
A differenza dell`antico tubo a croce di Malta descritto in un`altra scheda, questo esemplare molto più moderno ha un catodo riscaldato direttamente per l`emissione degli elettroni.
Inoltre dispone di una sorta di cannone elettronico che, con un sistema di elettrodi, forma un fascio di elettroni divergente.
L`anodo è costituito e dalla croce in alluminio e dalla boccola opposta. La tensione per il riscaldamento è di circa 6 V per una corrente di 1,5 A. La tensione anodica va da 3 a 5 kV.
Gli elettroni, soggetti alla forza dovuta la campo elettrico tra il catodo e l`anodo, accelerano. Una parte di essi urta l`anodo, mentre gli altri vanno a colpire lo schermo fluorescente posto sul vetro, che è ben visibile nelle foto.
In tal modo si forma un`ombra di dimensioni maggiori della croce, a dimostrazione del percorso rettilineo degli elettroni. Avvicinando dei magneti o delle bobine particolari percorse da corrente, si può far vedere la deformazione dei percorsi degli elettroni.
Per consultare la scheda sul tubo a croce di Malta scrivere “Malta” su Cerca.
Bibliografia: Catalogo di Fisica della Leybold, Milano, 1992.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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