Tubicino Geissler (Museo MITI)

                            Tubicino Geissler.
Nell’inventario del 1919, a pag. 47, si trovano al n° 961/27: “tubi Geissler piccoli, N° 3 pezzi”, senza ulteriori indicazioni.
Questo tubicino quando è alimentato si illumina di luce giallo arancio; probabilmente la parte centrale attorcigliata è in vetro d`uranio.
J. H. Geissler (1815-1879), secondo F. Cajori «fu vetraio a Tübinga, poi proprietario di una fabbrica di apparecchi fisici e chimici a Bonn. Cominciò a fabbricare tali tubi con tanta abilità» che il fisico J. Plücker ( che lo aveva avuto come fabbricante) propose di chiamarli col suo nome. Nel 1855 inventò una pompa che impiegava come pistoni colonne di mercurio e con questa ridusse la pressione nei tubi a qualche decimillesimo della pressione atmosferica.
L’università di Bonn gli diede nel 1868 il titolo di dottore onorario..
Anche se il tubo di Plücker è migliore come sorgente spettroscopica poiché è riempito da un gas puro, il tubo Geissler è stato usato per molti anni per l’indagine spettroscopica.
Esso può assumere molte forme ed è riempito dal gas da analizzare o da un miscuglio di gas, a una pressione di 130 o 260 Pa.
Vi si applica un potenziale di oltre 2 kV mediante un rocchetto di Ruhmkorff o un trasformatore e il passaggio della scarica elettrica produce una concentrazione della colonna positiva nella parte più stretta del tubo stesso.
Una migliore alimentazione si ottiene con una buona macchina elettrostatica, escludendo le bottiglie di Leyda.
Se il tubicino viene osservato da una estremità, si nota una emissione molto brillante, le righe ottenute allo spettroscopio sono però allargate dall’intenso campo elettrico.
Le sinuosità accentuano varie colorazioni dovute alla fluorescenza del vetro prodotta dai raggi ultravioletti generati nella scarica.
Nelle estremità ci sono due elettrodi a punta la cui polarità non ha importanza.

La figura 2003 mostra, fra gli altri, un tubicino simile a questo ed è tratta dal Catalogue M, May 1909, Physical and Chemical Apparatus for Science Laboratories, manufactured & imported by Central Scientific Co. Chicago U.S,A, pag. 139. Rinvenibile all’indirizzo:
https://www.sil.si.edu/DigitalCollections/trade-literature/scientific-instruments/pdf/sil14-51679.pdf

La figura 7774 è a pag. 226 del Katalog über Apparate, Instrumente und Utensilien für den Physikalischen Unterricht Richard Müller-Uri Braunschweig 1909. Rinvenibile all’indirizzo:
https://www.sil.si.edu/DigitalCollections/trade-literature/scientific-instruments/pdf/sil14-52540.pdf
Bibliografia.
S. Tolansky, Introduzione alla fisica atomica, Boringhieri, Torino 1966.
F. Cajori, Storia della fisica, Zanichelli, Bologna 1908. Schede di istruzioni Leybold: n° 55521 4/1964 A, n° 55502 4/1954 A.
Scheda di istruzione n° 494 della Paravia.
L. Segalin, Fisica sperimentale, Vol. III, G. B. Paravia & C., Torino 1933.
Simón Reif-Acherman, Heinrich Geissler: pioneer of electrical science and vacuum tecnology, Proceding of the IEEE | Vol. 103, No. 9, September 2015; rinvenibile all’indirizzo: https://ieeexplore.ieee.org/stamp/stamp.jsp?arnumber=7214351
Il tubicino è esposto al Museo Miti, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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