Quattro amperometri da quadro Off. Galileo e S.I.P.I.E.
Per ora non è stato possibile il loro ritrovamento negli inventari dell’epoca.
Nella prima foto si vedono a sinistra due amperometri delle OFFICINE GALILEO, mod. G. 1 che differiscono solo per il numero di matricola: N° 139708 e N° 139709.
Sui loro quadranti la scala è tipica degli strumenti a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente,
come del resto risulta ad un esame dell’aspetto dell’equipaggio mobile, fatto attraverso il vetro.
La loro portata fondo scala è di 5 A.
L’azzeramento dell’ago si esegue agendo sulla vite posta in basso sul quadrante.
Il visitatore può vedere il modello G 3 della stessa ditta
scrivendo “G 3” su Cerca.
Se la sigla del modello significa Galileo 1, potrebbe dirci che i due strumenti siano molto antichi.
Le figure N 1127 si trovano a pag. 282 del catalogo: Apparecchi per l’Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940. L’amperometro a destra nella prima foto è della S.I.P.I.E. il cui logo è un trifoglio.
Il suo numero di matricola 213951 sembra anteriore a quello che appare in una pubblicità del 1934 dove un voltmetro da quadro pare abbia il n° 256562.Ciò implica che questo strumento possa risalire al periodo tra fine anni Venti del Novecento e inizio degli anni Trenta.
Esso ha una portata fondo scala di 30 A ed è a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente. Pertanto, come i due strumenti delle OFFICINE GALILEO, è idoneo solo per misure in C.C. .
L’ultima foto è dell’amperometro S.I.P.I.E. col numero di matricola 225396 con portata fondo scala di
100 A.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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