Termoscopio doppio di Looser, fabbricato dalla PHYWE. Prima parte.
Nell`inventario generale n° 6 del 1925 a pag. 69, n° 2269/168 si legge: “Phywe Göttingen. Termoscopio doppio di Looser”.
Al n° 2270/169 si legge: “Phywe Gottingen. Serie di accessori”.
Nell`inventario generale n° 6 del 1925/1927 è citato al n° 687 / 2269.
Nell`inventario particolare per reparto n° 7 al n° 168/1269 di pag. 143 si legge: “Phywe. Termoscopio doppio di Looser”; segue poi un elenco numerato ma vago degli accessori che sono oggetto delle nostre ricerche per ora infruttuose.
Il termoscopio doppio di Looser si presta per moltissime esperienze relative agli studi sul calore; esso costituisce inoltre un sensibile manometro utile in altre applicazioni. Gli esperimenti hanno un carattere prevalentemente qualitativo, poiché evidenziano fenomeni senza misurare le grandezze, o comparativo, in quanto permette il confronto dei comportamenti di due sostanze diverse.
Le sue indicazioni sono ben visibili sia se ci si trova davanti o dietro all`apparecchio in modo tale che sia l`insegnante sia gli allievi possono osservare contemporaneamente il salire o scendere delle colonne di liquido e leggere le differenze dei livelli sulla scala divisa in semicentimetri. Prima di addentrarci nella sua descrizione facciamo solo l`elenco dei suoi principali impieghi, elenco tratto da Catalogue of Physical Apparatus (With descriptions and instructions for use) E. Leybold’s Nachfolger Cologne (With descriptions and instructions for use): 1) dilatazione dei corpi; 2) conduzione del calore; 3) calore dovuto ai cambiamenti di stato; 4) calore e lavoro; 5) calore nelle reazioni chimiche; 6) calore specifico; 7) calore raggiante; 8) calore e correnti elettriche; 9) esperienze per le quali il termoscopio è usato come manometro.
Il catalogo (che si trova sia in edizione francese sia in inglese) elenca sotto le voci precedenti ben 70 esperimenti, che richiedono un vasto numero di accessori.
Perciò abbiamo riportato le pagine dedicate a questo strumento nella seconda parte; per consultarla scrivere “Looser” su Cerca.
Il termoscopio doppio di Looser è formato da due manometri ad aria libera (a forma di U) uguali tra di loro e montati sulla stessa tavoletta paralleli l`uno all`altro, con una scala graduata divisa in mezzi centimetri.
I tubi più corti ed esterni terminano con due bulbi che hanno funzione di pozzetto e, a causa della loro grande sezione rispetto ai tubi, assicurano un riferimento iniziale praticamente costante; essi sono chiusi in alto da rubinetti di vetro a perfetta tenuta.
I tubi più lunghi interni sono chiusi in alto ognuno da un tappo di sughero da cui esce un tubicino ricurvo di vetro per l’applicazione degli accessori per mezzo di tubi di gomma.
I tubi più corti ed esterni terminano con due bulbi che hanno funzione di pozzetto e, a causa della loro grande sezione rispetto ai tubi, assicurano un riferimento iniziale praticamente costante.
Questi rappresentano gli elementi sensibili dello strumento.
Per le operazioni preliminari si riempiono i due tubi manometrici con del liquido colorato per mezzo dei due imbuti superiori, in modo che, a rubinetti aperti, la colonna liquida sale a 15 cm di altezza nei quattro tubi.
I contenitori di liquido sono solitamente due provette di grande capacità o dei recipienti graduati a coppa.
Il termoscopio di Looser sfrutta il fatto che il volume di un corpo (solido, liquido, gassoso), a pressione costante (nel nostro caso la pressione atmosferica), varia al variare della temperatura.
I due manometri possono rivelare basse pressioni e possono quindi servire per confrontare le piccole pressioni generate da differenze di temperatura.
I tubi di gomma con gli anni si sono deteriorati e sono stati tolti.
Nei dettagli, per rendere operativo il termoscopio, si aprono i due rubinetti che chiudono le ampolline dei due manometri, quindi, con un piccolo imbuto, si versa lentamente in ogni manometro il petrolio colorato, fino a che il suo livello giunga quasi alla divisione 15, che corrisponde nel ramo esterno del tubo a U alla metà del bulbo. Poi con molta attenzione si porta il liquido esattamente all`altezza 15; un eventuale eccesso va asportato con un batuffolo di cotone idrofilo posto all`estremità di un filo di metallo. In genere si sceglie il petrolio poiché l`acqua evapora più rapidamente. Finita l`operazione si richiude il rubinetto di vetro smerigliato.
Il rubinetto va unto con glicerina per evitare che si serri.
A volte, per misure più decisamente quantitative, è necessario tarare lo strumento: nelle schede di istruzioni vengono descritte le lunghe procedure che esulano dagli intenti di queste note.
Bibliografia:
Catalogue des Appareils pour l`Enseignement de la Physique, costruits par E. Leybold`s Nachfolger Cologne, 1905, da cui sono tratte le figure: 2532-2537-2539; 2534_2536,2538 et 2540-2542; 2532 avec 2538 et 2575 à 2589; 2545-3562-2560A-2560B. Rinvenibile all’indirizzo:
http://cnum.cnam.fr/PDF/cnum_M9915_1.pdf
Physikalische Apparate Max Kohl Chemnitz i. Sachsen. Preisliste Nr. 21 (post 1905),
rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/physikalischeapp00kohlrich/page/n5/mode/2up?q=Catalogue+of+Physical
+Apparatus+Max+Kohl
da cui è tratta la figura: 1754-1755.
Preisliste Nr. 100, Band III. Physikalische Apparate Max Kohl A.G. Chemnitz, 1926;
rinvenibile all’indirizzo:
https://vlp.mpiwg-berlin.mpg.de/library/data/lit21186?
da cui è tratta la figura: 91138-91140.
Catalogue of Physical Apparatus (With descriptions and instructions for use) E. Leybold’s Nachfolger Cologne.
Scheda di istruzioni N° 260 Paravia.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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