Termometro registratore Richard Frères.
Anteriore al 1906.
Brevettato da M. J. Richard il 24 febbraio del 1883 e di nuovo il 2 marzo 1889.
Molto probabilmente nell`inventario del 1906 al n° 816 è stato commesso un errore di classificazione che si è perpetuato fino ai tempi recenti; altrimenti questo esemplare non risulta in nessuno dei numerosi inventari del Montani.
La parte sensibile del termometro è il tubo di Bourdon, un tubo a sezione ellittica, esposto all`esterno della cassetta; esso è di rame stagnato esternamente, e contiene alcol o un liquido a basso punto di congelamento.
L`aumento di temperatura dilata il liquido che agisce sul tubo facendone diminuire la curvatura e, viceversa, una diminuzione di temperatura produce un aumento della sua curvatura.
Una estremità del tubo è collegata ad un sistema di regolazione a vite che consente di tarare la posizione della punta per confronto con un termometro campione; l`altra estremità agisce su un alberino che, per mezzo di una leva, muove il lungo ago.
Questo termina con una punta di forma piramidale cava che viene riempita con inchiostro (generalmente anilina mista a glicerina per evitarne il rapido essiccamento).
Con una vite si può regolare la pressione della punta sul cilindro. Questo viene fatto girare sul suo asse verticale da un meccanismo ad orologeria.
La carica viene fatta con la chiave ben visibile nella foto e dura circa due settimane.
Il cilindro è avvolto da una carta su cui sono stampate le coordinate temperatura-tempo da sostituire dopo una settimana.
Il meccanismo ad orologeria può a sua volta essere tarato.
La custodia è di lamiera zincata per consentire l`esposizione all`aperto.
L`ing. Claudio Profumieri ha accertato che lo strumento è funzionante.
Questo esemplare sembra sia stato riverniciato, infatti sono andati perduti sia la marca sia i numeri di serie.
La sua identificazione è comunque certa, viste le figure e le notizie riportate nei due cataloghi citati in bibliografia. Bibliografia:
Jules Richard, Enregistreurs Richard, Instruments de Précision de Mesure et de Contrôle pour les Sciences et l’Industrie, Paris, 1913, da cui
sono tratte le tre pagine con le relative figure, e che è rinvenibile all’indirizzo:
http://cnum.cnam.fr/CGI/redir.cgi?M9944_1
In rete si trovano altri cataloghi di Jules Richard cercando ad esempio agli indirizzi:
https://ia802302.us.archive.org/31/items/richard_1924/richard_1924.pdf
https://archive.org/details/richard_1924/mode/2up?q=Enregistreurs+Richard
https://ultimheat.com/s3-museum/1909%20Jules%20Richard-20171117.pdf
Ecc.
Lo strumento è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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