Stereoscopio di Brewster; su brevetto “Vérascope Richard”.
Non rinvenibile negli inventari dell`epoca. Sicuramente antico ma di difficile datazione.
Lo stereoscopio è un apparecchio per mezzo del quale si vede in tre dimensioni l`immagine di un oggetto fotografato da due punti che distano tra loro quanto gli occhi. Ogni cartoncino riporta dunque due foto affiancate dello stesso oggetto.
Il formato delle numerose foto rinvenute insieme a questo stereoscopio non è adatto allo stesso e neppure all’altro esemplare trovato nel 2013, ciò fa supporre che ve ne fosse un altro ancora nella collezione del Montani.
Wheatstone costruì il primo stereoscopio a riflessione tra il 1830 e il 1832 basandosi sull`idea che il senso di profondità venisse dalla lieve differenza angolare di visione percepita dagli occhi. La sua descrizione è riportata in una pubblicazione del 1838.
Tra il 1844 e il 1849 Brewster diede del visore una versione simile a quella di questo esemplare. Il costruttore Duboscq, nel 1850 lo rese popolare.
Un metodo semplice ed efficace per ottenere le due foto dello stesso soggetto affiancate consisteva nel disporre di una macchina fotografica munita di due obiettivi, in sostituzione degli occhi, che fotografavano lo stesso soggetto.
Dal negativo si ottenevano dei cartoncini come quelli qui riportati. Questi vengono infilati nell`apposita fessura ben visibile in una foto a corredo di questa scheda. Nei due oculari sono poste due lenti convergenti regolabili per la messa a fuoco che fanno vedere le due immagini sovrapposte.
Sotto gli oculari c`è una targhetta recante la scritta: “STÉRÉOSCOPE Breveté S.G.D.G. VÉRASCOPE RICHARD”. Mentre nella parte superiore su un`altra si legge: “Strumenti Scientifici CANOVAI S/A Corso Umberto 313-15 Via nazionale 201- ROMA”.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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