ABSTRACT: Beccaria – Faraday`s well. Dated 1925, manufactured by Officine Galileo Florence.
Its didactic use is to show that within a conductor there are no electric charges in excess.
In order to carry out the experimental demonstration it is necessary to insert a charged little ball made of elder pith hanging from a non-conducting wire.
You let the ball drop from the top, if the ball keeps inside, its charge shows itself outside the well due to electric induction.
If the little ball comes into contact with the metal, its charge moves outside the well and it discharges itself as it results from a measurement performed through an electroscope. If we insert again the discharged ball in the well and we place it in contact with the internal wall, and then take it out again, we will note that the ball hasn`t picked up any charge while the electroscope will register the presence of electric charges on the external surface of the well.
Traduzione di Beatrice Pucci-Sisti, supervisione della prof.ssa Meri Biancucci.
Pozzo di Beccaria – Faraday.
Nell`inventario generale n° 6 del 1925, a pag. 68, n° 2240/139, si legge: “Officine Galileo Firenze. Cilindro di Faraday. ₤ 96”. destinato al Gabinetto di Fisica. Nell`inventario del 1927 al n° 658 – 2240 si legge di nuovo: “Cilindro di Faraday; ₤ 96”.
Della ditta Officine Galileo Firenze, reca il n°100421.
Il pozzo ha forma cilindrica ed è aperto sulla sommità, l`astina di sostegno è di resina isolante.
Didatticamente serve per mostrare che all`interno di un conduttore cavo non esistono cariche elettriche in eccesso.
Per la dimostrazione sperimentale, dopo aver osservato con l’elettroscopio che il pozzo è inizialmente scarico (a), si carica una pallina di midollo di sambuco, appesa ad un filo isolante, e la si cala dall`alto.
Se la pallina staziona all`interno (b), la sua carica si rivela all`esterno del pozzo per induzione elettrica.
Se la pallina viene posta a contatto col metallo (c), la sua carica si trasferisce all`esterno del pozzo ed essa si scarica, come risulta da una misura successiva con l`elettroscopio. Introducendo di nuovo la pallina scarica dentro il pozzo e mettendola in contatto con la parete interna (d), alla successiva estrazione si nota che nessuna carica è stata acquisita dalla pallina; mentre l`elettroscopio segna la presenza di cariche sulla superficie esterna del pozzo.
Per i riferimenti storici ampia si consiglia di leggere la scheda dedicata alla “Sfera cava di Beccaria – Coulomb”.
Le figure mostrano in dettaglio le procedure sperimentali e sono tratte da M. Fazio e M. C. Montano, Una fisica nuova, Vol. I, Morano, Napoli, 1984 e da L. Miano, Fisica ed esercitazioni, Vol. II, Fabbri Editori, Milano, 1984.
Il pozzo è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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