Ponte di Wheatstone Siemens & Halske N° 2934747.
Nell`inventario D del 1937 al n° 483 si legge: “Ponte di Wheatstone combinato S.H. N° 2934747. ₤ 600. Prima destinazione (Lab. Radio)”, ed è detto già in esistenza.
Il numero di matricola indica tale collocazione temporale.
Il termine “combinato” si riferisce quasi certamente alle combinazioni di valori delle resistenze ottenibili con l`inserimento delle spine.
In alto nelle foto si vedono i morsetti per gli inserimenti: della batteria (+ B; − B); del galvanometro (G; G); della resistenza incognita (i due morsetti si riconoscono per la scritta X = (a / b) · R ).
Premesso che l`inserimento di una spina cortocircuita la piccola bobina sottostante, escludendola dal circuito nel quale è già inserita, descriviamo solo la combinazione delle resistenze a e b, lasciando al visitatore immaginare quante combinazioni si possono ottenere con la R.
In genere infatti le resistenze di questi ponti a cassetta sono costituite da piccole bobine di filo di manganina avvolte in doppio per evitare effetti induttivi.
Quelle a sinistra sono le resistenze a e b che possono assumere i valori 10; 100; 110; 1000; 1010; 1100; o 1110 Ω, inserendo una o due spine e partendo dai valori fissi: 1000; 100 e 10 Ω (si otterrebbe un valore di quasi 0 Ω inserendo tre spine).
Da questi valori di a e b si ottengono poi i rapporti a/b.
R può assumere i seguenti valori inserendo in serie ogni colonna (cioè non inserendo alcuna spina nella rispettiva colonna): 9000; 900; 90; 9; 0,9 Ω; o le loro numerose combinazioni, partendo dai valori fissi che si vedono nelle foto.
I loro valori insomma si ottengono mediante gli opportuni inserimenti delle spine che si vedono in basso.
A sinistra vi sono le boccole con le lettere a e b con i rispettivi valori, mentre sulla destra la lettera R indica la scelta della resistenza R.
Sempre in alto, tra i due morsetti + B e − B, c`è un tasto di color rosso scuro che se pigiato chiude momentaneamente il circuito di alimentazione della batteria, se ruotato fa permanere il collegamento (in questa posizione i due trattini sono allineati con la linea tratteggiata che descrive parte dello schema).
Tra i morsetti G e G vi è un analogo tasto che se pigiato inserisce momentaneamente il galvanometro; se viene ruotato lo inserisce in modo continuativo e questa posizione serve mentre si è vicini ad azzerare il galvanometro. Osservando attentamente i percorsi segnati dalle linee continue e tratteggiate si segue lo schema del ponte classico di Wheatstone.
Le due resistenze a e b, di cui interessa solo il rapporto, vengono indicate come “lati di proporzione”, mentre R è il “lato di paragone”.
Il metodo di ponte deve la sua precisione al fatto che è un metodo di riduzione allo zero, cioè non si deve ottenere un valore dalla misura quanto piuttosto azzerare una grandezza e qui entrano in gioco la resistenza R, la sensibilità del galvanometro, le resistenze di contatto, ecc..
Di questo esemplare si erano perse le tracce, pur essendo posto in un armadietto, poiché chi ne conosce l`aspetto frequenta raramente il Montani e ne ignora l`attuale collocazione; solo la curiosità di chi scrive queste note ha permesso la sua identificazione confrontando pazientemente il suo numero di matricola con quelli delle voci negli inventari.
Una figura chiara che rappresenta la funzione dell`inserimento di una spina si trova scrivendo “Boletti” su Cerca.
Bibliografia: L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica-Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962 da pag. 457 a pag. 461.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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