Ponte di De Sauty – Wien Allocchio Bacchini. Nell`inventario generale n° 6 del 1925 – 1927 al n° 793/113 di pag. 26 si legge: «Allocchio Bacchini & C. Milano. Ponte di de Sauty ₤ 1386,20».
Nell`inventario D del 1937 al n° 108 si legge: «Ponte di De Sauty n° 04514; ₤ 1620».
Della ditta Allocchio Bacchini & C. – Milano.
Questo ponte serviva per la misura delle capacità.
Come si vede nello schema, due lati sono costituiti da due resistenze puramente ohmiche variabili e note con precisione R1 ed R2; un lato presenta una capacità campione Cc con in serie una resistenza variabile di piccolo valore Rc atta a compensare le perdite del condensatore Cx di cui si misurerà la capacità. Perdite rappresentate nello schema da una resistenza equivalente Rx.
Il ponte viene alimentato da un generatore in corrente alternata.
Un telefono T fa da rivelatore che indica l`equilibrio del ponte quando il suono si attenua fino ad un minimo di udibilità.
Le formule utili sono:
Cx = (R1/R2)·Cc ;
Rx = (R2/R1)·Rc.
Per l`esecuzione pratica della misura, inizialmente si attribuisce alla resistenza Rc un valore arbitrario, purché assai piccolo, quindi si regolano le due resistenze R1 ed R2 fino a ridurre il suono del telefono ad un minimo; infine si corregge il valore di Rc e si mutano eventualmente i valori di R1 ed R2 fino a raggiungere il perfetto equilibrio.
Bibilografia. L. Olivieri. E. Ravelli, Elettrotecnica -Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da cui è tratto lo schema che si trova a pag. 505.
Il ponte è esposto al Museo MITI su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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