Pinza a due tormaline per la polarizzazione della luce

Pinzetta a due tormaline per la polarizzazione della luce.Non rinvenibile negli inventari dell`epoca e di difficile datazione, anteriore comunque al 1950.
Nel 1816 J. P. Biot scoprì le proprietà della tormalina e in seguito costruì la pinzetta.
Le due piastrine circolari, tagliate da un cristallo di tormalina parallelamente all`asse ottico, sono fissate su supporti girevoli alle due estremità della pinza.
Esse servono per visualizzare in modo qualitativo la polarizzazione della luce.
La tormalina è un cristallo birifrangente dicroico di vari colori; questo esemplare è di color marrone scuro.
Quando la luce ordinaria non polarizzata entra in una lastrina, che funge da polarizzatore, subisce una doppia rifrazione. Il dicroismo fa si che il raggio ordinario venga assorbito dalla lastrina, se non è troppo sottile, mentre quello straordinario la attraversa passando all`altra tormalina che diventa l`analizzatore.
L`occhio viene posto dopo l`analizzatore e, ruotando una delle due lastrine, si passa gradatamente dal campo visivo luminoso al campo scuro.
Quando gli assi delle tormaline sono paralleli si ha passaggio di luce, mentre quando sono perpendicolari si ha l`assorbimento da parte dell`analizzatore e quindi un campo visivo scuro.
Se si scambiano i ruoli delle tormaline, il fenomeno resta identico.
L`impiego più interessante consiste nel porre tra le due tormaline lamine ritardatrici a quarto d`onda o a mezz`onda, cristalli sottili trasparenti di varia natura o, più banalmente, dello scotch per osservare altre proprietà della luce e della materia con effetti cromatici suggestivi. Tutto ciò si ottiene ruotando in modo opportuno le tormaline.
Bibliografia:
F. Cajori, Storia della Fisica Elementare, Zanichelli, Bologna 1908.
Il disegno che illustra la proprietà del cristallo dicroico è tratto da F.  W. Searse, Ottica, C. E. Ambrosiana, Milano 1982.
Il disegno sull`uso delle due tormaline è tratto da P. Caldirola – G. Casati – F. Tealdi, Fisica 1, Ghisetti & Corvi, Milano 1987 ed è anche rinvenibile in D. Halliday – R. Resnick, Fisica 2, CEDAM, Milano 1982.

Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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