Perforatrice IBM 029 (Museo MITI)

               Perforatrice IBM 029.
Anno di Costruzione: 1966.
Apparecchiatura elettromeccanica per la perforazione di Schede Meccanografiche in Codice “HOLLERITH” per Sistemi Calcolatore IBM (International Business Machines).
Accessorio fondamentale, se non indispensabile, per la preparazione del “DATA ENTRY” per il Sistema IBM 1130 dell`epoca.
Senza la perforatrice, nel Sistema IBM 1130 si potevano solo perforare schede con il “Card Reader 1442” (Lettore / Perforatore) ed esse potevano essere utilizzate, come Schede Dati, in successive elaborazioni, soprattutto contabili, con appositi programmi preinstallati su Hard Disk nella UA (Used Area) del Sistema 1130.
Tali programmi potevano essere eseguiti solo impartendo comandi appropriati dalla “Console” del Sistema (comando // TYP) o con le essenziali Schede di Controllo, oltre quella fondamentale di “I.P.L.” (Initial Program Load), fornite dalla IBM , che andavano inserite nel “Card Reader 1442”. L`elemento fondamentale detto “Supporto Meccanografico” nei sistemi IBM degli anni sessanta era costituito dalle “SCHEDE PERFORATE”.
La scheda perforata era utilizzata durante gli anni `60 `70 dalle tre ditte storiche costruttrici di elaboratori elettronici, IBM, UNIVAC e HONEYWELL. Fu usata anche dalla CONTROL DATA Corporation.
Il codice storico utilizzato per codificare le informazioni sulla scheda era quello di Hollerith.
Era organizzata in colonne e righe; le COLONNE erano 80 e numerate sulla scheda, 12 le RIGHE, indicate solo da 0 a 9, e sulla fascia superiore compaiono altre due righe non numerate dette riga 11 e riga 12. Con due perforazioni sulla stessa colonna si poteva rappresentare un carattere. Ad es. riga 12 riga 1=lettera A; riga 12 riga 2=lettera B ecc. fino alla lettera I (riga 12, riga 9). Con due perforazioni sulla stessa colonna ad es. riga 11 riga 1=lettera J; riga 11 riga 2=lettera K ecc. fino alla lettera R. Con due perforazioni sulla riga 0 (zero) e riga 2=lettera S; riga 0 riga 3=lettera T fino alla lettera Z che aveva due perforazioni sulla stessa colonna e precisamente riga 0 e riga 9 della scheda. Si rileva che, per alcuni “caratteri speciali”, del “SET GRAFICO”, utilizzati all`epoca nei linguaggi di programmazione quali, l`asterisco * il dollaro $ punto virgola ; slash / uguale = < maggiore > minore virgola , apice ` punto . ecc. erano necessarie tre perforazioni sulla stessa colonna: es. riga 12 riga 8 riga 5 era (riga 12 riga 8 riga era il punto . riga 11 riga 8 riga 5 era la parentesi tonda chiusa) riga 0 riga 8 riga 5 era il simbolo uguale = riga 12 riga 8 riga 6 era il segno < ecc.
Erano appunto le Schede Perforate, che contenevano i dati originali sotto forma di PERFORAZIONI, che azionavano i CALCOLATORI IBM.
La trascrizione dei dati originali su SCHEDE era eseguita dalle PERFORATRICI storiche dell`epoca, di costruzione IBM : 024 , 026 , 029 e 129.
La perforatrice IBM 029 era di piacevole aspetto, silenziosa e facile da imparare. I fori sulle schede venivano fatti a mezzo `punzoni` in metallo azionati da elettromagneti attivati alla digitazione del tasto corrispondente sulla tastiera da parte dell`Operatore. Si rileva che il Codice utilizzato dalla perforatrice IBM 029 era quello di “HOLLERITH” utilizzato anche da altre ditte storiche costruttrici di calcolatori quali “UNIVAC” e “HONEYWELL” (con perforatrici/verificatrici) , quest`ultima utilizzava anche il codice di “BULL”. I codici HOLLERITH e BULL, in definitiva rappresentavano la ‘Corrispondenza’ tra carattere alfanumerico e perforazione sulla scheda.
Caratteristiche di funzionamento della perforatrice/verificatrice: Serbatoio di alimentazione, dove venivano poste le schede da perforare, posto in alto a destra; Letto di perforazione, al centro della perforatrice, con la Stazione di Lettura e la Stazione di perforazione; Magazzino di raccolta schede perforate, con capienza massima di 500 schede posto in alto a sinistra; Tastiera “ALFANUMERICA” con il “SET GRAFICO” dell`epoca, costituito dalle ventisei lettere dell`alfabeto inglese e diversi caratteri speciali; sulla tastiera vi erano anche dei “Tasti Funzione” che abilitavano o disabilitavano alcune operazioni di perforazione quando essi venivano premuti; “FEED”, dava inizio al ciclo di “perforazione” provocando i seguenti effetti:
1) faceva avanzare una scheda dal serbatoio di alimentazione al letto della perforazione;
2) registrava alla stazione di perforazione la scheda;
3) registrava alla stazione di lettura la scheda che aveva superato la stazione di perforazione;
4) faceva salire nel magazzino di raccolta la scheda che aveva superato la stazione di lettura.
“DUP” , faceva duplicare la scheda situata nella stazione di lettura in quella che scorreva in corrispondenza nella stazione di perforazione alla velocità di “10 colonne” al secondo.
“REL” , provocava l`avanzamento delle schede che si trovavano in fase di perforazione e di lettura fino a superare le rispettive stazioni; Pannello di controllo situato davanti alla tastiera con i tasti : ON CLEAR, ON / AUTO SKIP , ON TWO PROG SEL, ON AUTO SKIP DUP ; Tamburo per “SCHEDA PROGRAMMA” contenuto al centro e all`interno della perforatrice (sopra il letto di perforazione).
La Scheda Programma, perforata con appropriati caratteri e fissata bene nel tamburo, permetteva di attivare funzioni automatiche di perforazione quali salti (AUTO SKIP) o duplicazione di dati (AUTO DUP) alla velocità di 20 colonne al secondo; Tavolo di lettura; Scatola dei coriandoli; Interruttore generale di alimentazione rete elettrica 220 V, posto sotto al tavolo di lettura.
La Perforatrice è esposta al Museo MITI, su proposta di Alessandro Bastarelli.
Foto di Daniele Maiani (l’ultima è di Contemporanea Progetti), elaborazioni di Fabio Panfili. Testo del prof. Alessandro Bastarelli.
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