Nefoscopio a specchio tipo “Agostinho”.
Ditta costruttrice SIAP (Società Italiana Apparecchi di Precisione) – Bologna.
Donato dall`Aeronautica Militare.
Un cartoncino, legato ad un piedino, reca la scritta: «collaudato il 26 – 1- 1940».
Il nefoscopio era usato per le misure della direzione e velocità di una nube una volta stimata la sua altezza.
Manca il piccolo regolo utile per le misure che avvengono sulla lastra di vetro. Questo regolo ha le divisioni intervallate di 1,33 mm, scelta adatta per misure intervallate dal tempo di un minuto.
Per velocità notevoli della nube, si possono fare le osservazioni in trenta secondi e dunque la lettura del regolo va moltiplicata per due.
Allegate al nefoscopio ci sono le istruzioni molto dettagliate per l`uso, dalle quali abbiamo tratto, con qualche adattamento, le seguenti note.
L`apparecchio è costituito da una scatola cilindrica di metallo di 25 cm di diametro, sostenuta da tre viti calanti, avente come fondo uno specchio e come coperchio (a 4 cm dal fondo) una lastra di vetro trasparente.
Sul bordo della cornice che tiene ferma la lastra di vetro è incisa la graduazione da 0° a 360°.
Al centro della lastra di vetro sono incise due linee fra loro perpendicolari.
La posizione apparente di un punto particolare della nuvola, assunta durante l`osservazione, riflessa dallo specchio viene segnata sul vetro con una penna ad inchiostro.
Lo strumento viene livellato, con l`ausilio della livella sferica a bolla ben visibile nelle foto, e orientato con una bussola in modo tale che lo zero (Nord) sia diretto verso il Sud.
Questo perché il moto del punto-immagine ab è opposto al moto del punto-nube AB. Nella figura allegata: M è lo specchio a superficie piana in posizione orizzontale; V la lastra di vetro trasparente posta a 4 cm dallo specchio accuratamente parallela e dunque orizzontale; A un punto nube in un determinato momento; A¹ l`immagine di questo punto data dallo specchio M; R un punto segnato con la penna sulla lastra di vetro V; R¹ l`immagine di questo punto data dallo specchio M.
Guardando verso lo specchio in modo da vedere il punto R¹ proiettato sul punto A¹, si segna con la penna il punto a dove la linea A¹R¹, incontra la superficie del vetro V.
Dopo un certo tempo (per esempio un minuto) il punto A della nube si sarà spostato in B e la sua immagine A¹ in B¹. Si segna con la penna un secondo punto b dove la linea B¹R¹ incontra la superficie del vetro V.
Si hanno due coppie di triangoli simili R¹A¹B¹ ; R¹ ab ; e R¹B¹R² ; R¹Rb. Da tale similitudine si ottiene A¹B¹ = AB = (R¹R² / RR¹) · a b ; dove R¹R² rappresenta, a meno della distanza tra vetro e specchio (del tutto trascurabile), l`altezza della nube, che si considera per ora uguale a 1000 metri. RR¹ è il doppio della distanza di 4 cm tra la lastra di vetro e lo specchio, e dunque nel nostro caso è di 0,08 m. Si ha quindi (R¹R² / RR¹) = 1000/0,08 = 12 500 , vale a dire che se la nube si trova ad una altezza di 1000 m, lo spostamento a b misurato sulla lastra è 1/ 12 500 dello spostamento reale della nube. Cioè misurando ab si ottiene AB. Con il regolo di cui si è parlato sopra si ha poi immediatamente la velocità della nube in km /h se i punti sono stati segnati in un intervallo di un minuto. Se, per esempio la velocità della nube è di 1 km/h, la distanza AB percorsa in un minuto sarà : 1 000/60 e ab sarà uguale a questa distanza divisa per 12 500, cioè: ab = 1 000/ 60 · 12 500 = 0,00133 m (1,33 mm è l`unità di misura del regolo, sempre nell`intervallo di un minuto). Per ottenere la velocità della nube si moltiplica la velocità rapportata all`altezza di 1000 m per l`altezza effettiva della nube stessa stimata in km.
[N. d. R.: le istruzioni non spiegano in quale modo si può eseguire una stima attendibile dell`altezza delle nuvola].
L’ultima foto è di Ilaria Leoni. Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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