Motorino W. M. Welch Scientific Co. in C.C. e in C.A.

     Motorino da dimostrazione in C.C. e C.A. .
Non rinvenibile negli inventari. Costruito dalla W. M. Welch Scientific Company – Established 1880 – Chicago USA.

Dalla consultazione dei numerosi cataloghi, si presume che faccia parte del patrimonio del Montani prima degli anni Venti del Novecento.
Esso è costituito essenzialmente da un anello di materiale ferromagnetico su cui sono fissati due magneti cilindrici lungo un diametro dell`anello.
Due elettromagneti anch’essi cilindrici possono ruotare intorno all’asse passante per il centro dell’anello. Essi possono essere alimentati in corrente continua dalla parte del collettore del tipo Pixii formato da un anellino diviso in due settori su cui toccano le due spazzole; mentre possono essere alimentati in corrente alternata dalla parte dei due anellini distinti su ognuno dei quali tocca una spazzola.
Questi particolari sono ben visibili in una delle foto.
La macchina, di piccole dimensioni, serviva per illustrare i principi di funzionamento dei motori elettrici, poiché sono ben riconoscibili i flussi dei campi magnetici prodotti.
Qui si vede bene che la macchina è stata ideata invertendo le posizioni dei componenti della prima macchina della storia, dovuta a Hippolyte Pixii nel 1832, su suggerimento di Ampère. In quest’ultima infatti si fa ruotare il magnete, mentre le due bobine restano fisse.
Un dispositivo con identico funzionamento è rappresentato nella figura 97-160 che si trova a pag. 492 di “A Catalogue of Physical Instruments catalogue 17 L. E. Knott Apparatus Company Boston 1912”; rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/catalogofphyinst00knotrich?q=Catalogue+of+Physical+Instruments.


L’esemplare del Montani è perfettamente funzionante, come si può vedere nell’altra scheda, scrivendo: “W. M. Welch” su Cerca.
Infatti esso è stato sottoposto ad attenti esami dall’ing. Claudio Profumieri.
Le ultime due foto sono di Ilaria Leoni.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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