Le “Syntonic Leyden Jars” di Lodge

   Le “Syntonic Leyden Jars” di Lodge.
Casa costruttrice: A. Dall`Eco, Ing. G. Santarelli successore, Firenze.
Nell’inventario del 1919 al n° 965 sono elencate due bottiglie di Leyda grandi.
Nel marzo del 1889, in una dimostrazione pubblica alla Royal Istitution of Great Britain di Londra, Oliver Lodge (1851-1940) presentò le “Syntonic Leyden Jars” che in Italia presero il nome di “Bottiglie di Lodge”.
Esse costituiscono il primo dispositivo sintonico accoppiato essenzialmente per induzione elettromagnetica.

Gli esemplari del Montani sono presumibilmente anteriori al 1919.
I grossi cilindri sono le bottiglie, ciascuna appartenente ad un circuito elettrico.
I due dispositivi si pongono, uno di fronte all’altro, ad una distanza di non oltre mezzo metro.

Il trasmettitore consiste in un circuito oscillante RLC: la bottiglia di Leyda è il condensatore di capacità C ed il filo, che forma una spira, costituisce l`induttanza L.
La resistenza R è distribuita lungo il circuito.
Lo spinterometro è collegato all’alimentatore: si possono usare o un rocchetto di Ruhmkorff o una macchina elettrostatica; le scintille prodotte creano onde elettromagnetiche, ma esse sono ininfluenti riguardo alla trasmissione di energia.

Il ricevitore è un RLC quasi identico; si noti in particolare il ponticello conduttore che può scorrere, variando in tal modo l’induttanza del circuito, e quindi permette di trovare l’accordo necessario per la sintonia. Infatti, solo in una posizione del ponticello si ha la migliore ricezione, segnalata dalla scintilla più intensa allo spinterometro posto di fianco alla bottiglia. In questo caso, ogni scintilla al trasmettitore dà luogo ad una scintilla di risonanza al ricevitore.
Anche se il suo funzionamento non si basa su segnali elettromagnetici, questa apparecchiatura segna storicamente il passaggio dai primi dispositivi radio asintonici di fine ottocento a quelli attuali.
Lodge provò a trasmettere segnali con un dispositivo simile su grande scala, ma i suoi tentativi si rivelarono dispendiosi e poco utili ai fini pratici.
Nel 1897, insieme con A. Muirhead, progettò le prime stazioni radio trasmittenti e riceventi sintoniche; il metodo seguito fu quello di dare ai due apparecchi disposizione e dimensioni, per quanto era possibile, identiche.
La sintonia nelle trasmissioni radio fu dapprima suggerita da esigenze di segretezza dei messaggi inviati, ma ci si accorse subito che non risolveva il problema. Mentre essa divenne necessaria per evitare l’accavallarsi di trasmissioni diverse e la conseguente confusione nella ricezione.

Nota: Lo spinterometro è costituito, in questo caso, da due sferette separate dall’aria, mentre nel caso del ricevitore, un elettrodo è un filo appuntito e l’altro è un filo a faccia piana.
La figura N 1067 è a pag. 257 del catalogo: Apparecchi per l’Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940.

La figura 8836-8837 è a pag. 795 del Catalogue des Appareils pour l’Enseignement de la Physique construit par E. Leybold’s Nachfolger Cologne, 1905; rinvenibile all’indirizzo:
http://cnum.cnam.fr/PDF/cnum_M9915_1.pdf
Bibliografia.
A. Righi e B. Dessau, La telegrafia senza filo, N. Zanichelli, Bologna, 1905.
H. G. J. Aitken, The origins of Radio, Princeton University Press, New Jersey, 1985.
Foto di Ilaria Leoni e Federico Balilli, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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