Goniometro da dimostrazione tipo Noack.
Inventario D del 1937 n° 317.
Il goniometro tipo Noack serve essenzialmente per misurare l`angolo compreso tra due facce piane riflettenti (ad esempio di un prisma o di un cristallo) di un oggetto ottico. Serve inoltre per la misura degli angoli di deviazione di prismi ottici o di liquidi, messi in apposite vaschette, e quindi per la ricerca dei relativi indici di rifrazione.
Ma se al posto di questi oggetti si mette un prisma ad alta dispersione, il goniometro diventa uno spettroscopio del tipo Kirchoff e Bunsen.
Sopra una massiccia piattaforma circolare sono disposti radialmente il collimatore e il collettore, provvisti di obiettivi uguali.
La piattaforma reca sul lembo le incisioni in gradi.
Il collimatore ha una fenditura nel fuoco di una lente, è girevole sulla piattaforma e la lettura della sua posizione si fa osservando l`indice scorrevole sul lembo graduato della piattaforma.
Il collettore è formato da una lente che proietta l`immagine su uno schermo traslucido, anch`esso è girevole sulla piattaforma e la sua posizione si determina per mezzo di un indice così come col collimatore.
Su un piattino centrale, girevole e munito di indice, si dispone l`oggetto ottico di cui si vuole misurare l`angolo. Il piattino porta incisa una croce di riferimento.
L`aspetto dello strumento sembra di fattura piuttosto artigianale; inoltre la lettura per mezzo degli indici è rudimentale in quanto non apprezza che il grado sessagesimale. Tutto ciò fa pensare che il suo uso fosse limitato a una dimostrazione qualitativa.
Ne ignoriamo il costruttore.
Le figure IX-1 e IX-2 mostrano un goniometro Noack costruito dalle Off. Galileo che permette misure più accurate.
L`uso del goniometro Noack, per la misura dell`angolo tra due facce, richiede una preparazione attenta che si divide in due fasi: prima si fa una messa a punto senza l`oggetto ottico in esame; poi si pone questo sul piattino e si procede per tentativi fino ad avere l`immagine della fenditura, riflessa dalla faccia dell`oggetto, bene a fuoco sullo schermo traslucido. Fatto ciò si rileva l`angolo ß , leggendo la posizione dell`indice del piattino sul lembo graduato della piattaforma. Poi si ruota il piattino fino a che l`immagine, riflessa dalla seconda faccia dell`oggetto sullo schermo opalino, sia nella stessa posizione della precedente e si misura il secondo angolo δ. Si trova infine che ß – δ = 180° – x , dove x è l`angolo tra le due facce dell`oggetto ottico in esame.
Ben più complessa è la procedura per la misura dell’indice di rifrazione.
La misura dell’angolo di rifrangenza di un prisma col metodo del cannocchiale fisso o del prisma girevole è rappresentato nelle figure IX-4 e IX-6.
La misurazione dell’angolo di deviazione minima è
rappresentata nelle figure IX-7 e IX-8. Queste lunghe procedure sono descritte minuziosamente in Complementi di fisica e laboratorio (vedere Bibliografia).
La figura A 141 si trova a pag. 54 del catalogo: Apparecchi per l’Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940. La figura precedente mostra un esemplare costruito dalle Officine Galileo intorno agli anni ’60.
Bibliografia e note.
La procedura di misura dell`indice di rifrazione con questo strumento si trova in B. Dessau, Manuale di fisica, Vol. II, S.E.L., Milano 1938.
Una descrizione del goniometro, unita ad istruzioni minuziose del suo uso e delle procedure di messa a punto, si trova in E. Perucca, Guida pratica per esperienze didattiche di fisica sperimentale, Zanichelli, Bologna 1937.
E. Perucca, Fisica generale e sperimentale, Vol. I, UTET, Torino 1937.
M. Panitteri – S. Barcio – D. Marucci, Complementi di fisica e laboratorio, G. B. Paravia, Torino 1966; da cui sono tratte la foto in bianco nero le figure IX-2; IX-4; IX-6; IX-7; IX-8 necessarie per le spiegazioni. Per inciso gli autori hanno insegnato al Montani e M.
Panitteri ne è stato Preside.
Scheda n° 14100 delle Officine Galileo Firenze.
Foto di Federico Balilli, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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