Galvanometro Deprez-d’Arsonval a indice (Museo MITI)



  Galvanometro Deprez d`Arsonval a indice.
Nell`inventario del 1906 si trova un galvanometro a indice con la scritta: “costruito nell`officina addetta al Gabinetto”. Se l`estensore dell`inventario si riferiva a questo esemplare, si deve riconoscere ai costruttori una notevole perizia per la sua pregevole realizzazione.
A pagina 272 di un libro del 1884: “Traité pratique d`électricité” del Gariel, un disegno accurato mostra un galvanometro molto simile nei particolari costruttivi a questo: ciò ha permesso all`ing. Claudio Profumieri un lieve ma significativo restauro dello strumento, che lo ha reso funzionante.
Nella seconda foto si vede lo strumento prima del restauro.
Protetto da una cupola di vetro il galvanometro è formato da una leggera bobina mobile rettangolare avvolta su un nucleo cilindrico di ferro dolce posto fra i poli di una potente calamita a ferro di cavallo. Tutto ciò fa sì che nel traferro la corrente circolante nella bobina crei un campo magnetico radiale.
I due capi della bobina sono collegati a due fili di bronzo fosforoso che la tengono sospesa. Uno dall’alto fino alla bobina e l’altro, allineato al primo, dalla bobina alla base. I fili a loro volta sono collegati ai morsetti.
La terza foto (scattata prima del restauro) mostra l`indice che si muove sopra una scala graduata semicircolare di ottone; sotto il cilindro ferromagnetico si vede il dispositivo per tendere i fili di sospensione.

La sua regolazione si fa con la vite posta tra i due morsetti di contatto.
Riguardo al suo funzionamento, la corrente continua da misurare percorre la bobina rettangolare immersa nel campo del magnete permanente.  La corrente crea un campo magnetico radiale che interagisce con quello del magnete; ciascun lato della bobina è soggetto ad una forza elettromagnetica, sorge dunque una coppia che tende a far ruotare la bobina stessa. Tale coppia è contrastata dalla coppia antagonista dei fili di sospensione. Dopo qualche oscillazione si raggiunge l`equilibrio e l`indice segna l`entità della torsione.
Lo strumento va opportunamente tarato.
Se esso viene sottoposto ad una corrente alternata di pochi Hertz si nota che l`equipaggio segue con inerzia eccessiva l`andamento della corrente che si inverte.
 Per le notizie di carattere storico e per la bibliografia vedere la scheda relativa al Galvanometro di Deprez-d`Arsonval Physikalische Werkstätten Aktingellschaft-Gottinghen.
La figura 275 è tratta da C. M. Gariel, Traité pratique d’électricité, tome I, O. Doin, Paris, 1884. Gariel scrive a pag. 271: “M. M. Marcel Deprez et d’Arsonval ont construit un appareil dans lequel c’est au contraire l’aimant qui est fixe et la circuit se déplace”.

La figura 275 del galvanometro a specchio è tratta da: L. Segalin, Fisica sperimentale,Vol. II, G. B. Paravia & C. Torino 1933.

La figura  1-511 è tratta da: L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica-Misure Elettriche, Vol. III , CEDAM, Padova 1962, pag. 82.

La figura 2374 è a pag. 633 del catalogo Physikalische Apparate Max Kohl Chemnitz i. Sachsen. Preisliste Nr. 21 (post 1905)
Rinvenibile all’indirizzo :
https://ia803400.us.archive.org/12/items/physikalischeapp00kohlrich/physikalischeapp00kohlrich.pdf
Lo strumento è esposto al Museo MITI su proposta di Fabio Panfili.
 Foto di Daniele Maiani e  di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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