Frequenzimetro a indice S.I.P.I.E.
Lo strumento è privo di numero di matricola e non è stato finora rinvenuto negli inventari, ma un esemplare molto simile appare in una pubblicità risalente al 1939 che riportiamo qui sotto. Si distingue subito per la scritta “PERIODI” sul quadrante. L’acronimo S.I.P.I.E. significa: “Società Italiana Per Istrumenti Elettrici”, Pozzi & Trovero – Milano.
La S.I.P.I.E. fu fondata nel 1920 per produrre strumenti di misura e trasformatori amperometrici. Dagli anni ’90 si è specializzata nella produzione di una vasta gamma di trasformatori amperometrici toroidali.
Sul quadrante si vedono: il trifoglio, logo della ditta sotto la scritta “PERIODI”; la scala che va da 35 a 55 Hz; e in basso “VOLT 250”.
Nella pubblicità si legge in particolare: “FREQUENZIOMETRO NAZIONALE AD INDICE (Sistema brevettato) per frequenze industriali ed acustiche da 15 periodi in sù. Precisione superiore del tipo a lamelle vibranti. PRATICITÀ DI LETTURA LO CARATTERIZZANO”.
Come si vede, la portata del frequenzimetro nella pubblicità è diversa da quella di questo esemplare; inoltre ha un numero di matricola del quale questo strumento invece è privo.
E la loro forma è diversa.
Ciò fa ritenere che il frequenzimetro qui presentato sia ancora più antico di quello nella pubblicità.
Non avendo smontato il frequenzimentro ignoriamo quale sistema brevettato avesse adottato la S.I.P.I.E.; però possiamo indicare in linea di massima una soluzione descritta minuziosamente nel testo: L. Olivieri e E. Ravelli , Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962 pp. 399-403, da cui è tratta la figura.
In esso si descrive un frequenzimetro a risonanza elettrica di tipo astatico, cioè senza molle antagoniste, nel quale l’equipaggio mobile si trova in equilibrio indifferente come ad esempio in certi fasometri, come il SIFAM di questa collezione.
E infatti un tale tipo di frequenzimetro può essere derivato da un fasometro monofase, inserito per la misura dell’angolo di sfasamento φ della corrente assorbita da una opportuna impedenza Z rispetto alla tensione, poiché tale angolo dipende dalla frequenza.
Il quadrante di questo strumento può dunque essere tarato in Hz.
L’impedenza Z deve essere scelta in base al campo di frequenze che si vuole misurare.
Non intendiamo qui dilungarci sulle implicazioni teoriche e sulle soluzioni pratiche, rimandando al testo e ci limitiamo solo a far osservare la figura.
Possiamo aggiungere infine che questi tipi di frequenzimetri permettono una maggiore precisione di quelli a lamelle vibranti.
Si consiglia di scrivere “SIFAM” su Cerca per consultare le schede sul frequenzimetro e sul cosfimetro.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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