Flussometro Allocchio Bacchini & C. Milano N° 04538.
Nell`inventario particolare per categoria 7/8 del 1925/1927 a pag. 141, n° 154/792 si legge: “Allocchio Bacchini. Flussometro N° 04538”. E poco sotto, al n° 157/793, si legge: “Bobina quadrata di flussometro a 100 spire”. Nell`inventario D , datato 1933 e forse compilato a partire dal 1937, al n° 15 si legge: «Flussometro a perni “Allocchio” N° 04538 munito di bobina – 75 div zero centrale. ₤ 800».
Il numero di matricola si legge sul quadrante.
Esso serve per eseguire misure del flusso e del flusso disperso di magneti permanenti o di elettromagneti eccitati in C.C., impulsi di tensione o corrente con generatori di impulsi. Può essere impiegato inoltre per il rilievo di cicli di isteresi e di curve di prima magnetizzazione. Serve per prove su relais, contatori, magneti per altoparlanti e macchine elettriche, per la determinazione del numero di spire nei trasformatori ecc.
È un galvanometro balistico corredato da una bobina che purtroppo non è stata rinvenuta.
Costruttivamente somiglia molto ai primi esemplari tipi Weston.
Sottoposto ad alcune prove di funzionamento dall`ing. Claudio Profumieri e da chi scrive, si è rivelato sensibile a valori di corrente continua dell`ordine di pochi µA, ma le misure non sono attendibili forse a causa di un guasto al sistema di rotazione.Un esemplare molto simile è in mostra al Museo di Fisica dell`Università di Cagliari, il cui Direttore, Prof. Guido Pegna, ci ha gentilmente concesso di riportarne la relativa foto e tutte le notizie forniteci; e che si trova anche all’indirizzo:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ScientificOrTechnologicalHeritage/2000219212#lg=1&slide=0.
Nel loro inventario la sua data di acquisizione è il 1929.
Le due bobine hanno rispettivamente 50 e 200 spire, avvolte su una sezione quadrata di 6,4 cm di lato. Lo strumento è in pratica un galvanometro balistico senza ritorno a zero assai sensibile e con il sistema di connessione alla bobina mobile di costruzione molto interessante, come si può leggere nella loro scheda riportata qui di seguito. Il numero di matricola, riportato sulla scala del loro flussometro, è 13939. Oltre alle due bobine marcate Allocchio Bacchini con un nomogramma barocco, ve ne sono altre tre quadrate con lato di 2 cm, forse coeve anche se non marcate.
La descrizione del Prof. Guido Pegna è la seguente:
«Un flussometro è un galvanometro a bobina mobile, tipo Deprez D`Arsonval, nel quale la bobina è montata, senza molla di richiamo, su un perno verticale le cui punte poggiano, senza sensibile attrito, sui rispettivi supporti; la corrente arriva alla bobina tramite due piattine pieghevolissime di argento ricotto. In questo galvanometro, come in quelli balistici, la deviazione dell`ago, sotto l`azione di un impulso di corrente, è proporzionale alla carica totale che quell`impulso ha fatto circolare e la costante di proporzionalità è data dal prodotto della resistenza totale (del galvanometro e del circuito nel quale è inserito) per una costante che dipende solo dalle caratteristiche dello strumento. Se al galvanometro viene collegata una bobina, una rapida variazione del flusso di induzione con essa concatenato genera un impulso di corrente indotta e, per la legge di Faraday-Neumann, la carica che circola è uguale alla variazione di flusso divisa per la resistenza totale. In definitiva, quindi, la deviazione dell`ago del galvanometro è proporzionale alla variazione del flusso di induzione concatenato con la bobina che l`ha provocata e la costante di proporzionalità dipende solo dalle caratteristiche dello strumento. Nota la costante, lo strumento consente di misurare la variazione del flusso di induzione ed è per questo che gli è stato dato il nome di flussometro. Per effettuare una misurazione di flusso basta disporre la bobina normalmente alla direziono del campo magnetico e ruotarla rapidamente di 90 gradi, in modo che il flusso passi dal valore massimo a zero, o di 180 gradi, in modo che dal valore massimo passi al valore opposto. Se si conosce il numero e l`area delle spire della bobina, si può misurare il valore medio del vettore induzione magnetica nella regione inizialmente occupata dalla bobina. Per misurare il vettore induzione magnetica fra le espansioni di un magnete basta introdurvi la bobina ed estrarla rapidamente portandola lontano dal magnete, dove il campo magnetico è nullo. Il flussometro che qui viene presentato è protetto da una robusta custodia in lega di alluminio, verniciata in nero, il cui basamento poggia su tre piedi regolabili.Sul coperchio, oltre a una piccola livella circolare a bolla d`aria, c`è la finestra per la lettura delle deviazioni sulla scala, a zero centrale e specchio antiparallasse, graduata da 0 a 75. Lo strumento ha un corredo di due bobine, a sezione quadrata (lato medio 6,4 cm), una di 50 e l`altra di 200 spire. Esse sono fissate, per un vertice, ad uno degli estremi di una piastra di bachelite (9 cm × 2,5 cm) che funge anche da manico, mentre all`altro estremo sono fissati i due morsetti serrafili per il collegamento con il galvanometro. Bibliografia: Perucca (ediz. 1949) pag. 772».
Tra i due esemplari vi è una differenza: là dove nel nostro si vede un tondo in ottone tenuto da tre vitine, nel loro è alloggiata una livella a bolla. Ciò fa ritenere che nel nostro la bolla sia stata tolta, forse in seguito alla sua rottura;
Ringraziamo sentitamente il Prof. Guido Pegna per la disponibilità a fornirci la foto e le informazioni riportate. Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e parte del testo di Fabio Panfili.
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