Dodici antiche lampade a incandescenza a filamento di carbone.
Nell’Inventario del 1912 al n° 85 di pag. 7 si legge: “Lampade ad incandescenza”.
Il Montani possiede ancora moltissime antiche lampade a filamento che erano usate nei primi decenni del Novecento nel Laboratorio di Elettrotecnica.
Questi dodici esemplari non sono di facile datazione; sulla base vi si legge: “V – 160 – K – 32”.
Pur disponendo di una vasta bibliografia sulle lampade e la loro storia, non siamo riusciti né a sapere la marca a cui corrisponde il logo visibile sul bulbo, né il significato di K – 32.
Per avere informazioni sul loro funzionamento scrivere: “Antica lampada” su Cerca.
In questa scheda vi sono dodici foto realizzate dall’Ing. Claudio Profumieri, il quale ha alimentato le lampade poste in parallelo con un variac in C.A. .
La prima suggestiva foto mostra i filamenti accesi al buio.
La seconda la terza e la quarta sono state realizzate aumentando progressivamente e con cautela la tensione di alimentazione agendo sul variac.
Nella quinta foto le lampade sono spente.
Nella sesta si passa alla misura della tensione di alimentazione e della corrente che attraversa le dodici lampade: V = 0,873 V ed I = 0,021 A; P = V I = 0,018 W ; Rp = V / I = 41 Ω circa.
Settima foto: V = 101,0 V ed I = 3,521 A; P = 355,6 W circa; Rp = 28,7 Ω circa.
Ottava foto: V = 150,4 V ed I = 5,94 A; P = 893,4 W circa; Rp = 25,3 Ω circa.
Si noti che la resistenza è diminuita all’aumentare della temperatura; a differenza dei filamenti metallici come ad esempio il tungsteno la cui resistività aumenta all’aumentare della temperatura. Se per semplificare ammettiamo che la corrente passante per ogni lampada sia la stessa, nella situazione corrispondente alla ottava foto si avrebbe per ciascuna lampada: V = 150,4 V; I = 0,495 A (quasi 0,5 A); P = 74,4 W circa; R = 303,8 Ω circa.
Mentre nella situazione precedente, visibile nella settima foto, a temperatura più bassa si avrebbe: V = 101,0 V; I = 0,293 A circa; P = 29,6 W circa ed R = 344,7 Ω circa.
Si noti di nuovo il comportamento della resistenza del filamento di carbone!
L’ Ing. Profumieri ha evitato di alimentare le lampade alla tensione nominale di 160 V per giusta precauzione.
Allestimenti, foto e misurazioni di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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