Dinamometro a molla per la misura della forza centrifuga

Dinamometro a molla per la misura della forza centrifuga.
Nell’inventario D del 1956 al n° 948 si legge: “Dinamometro a molla per la misura della forza centrifuga”.
Anteriore dunque al 1956, è costituito da una sfera forata, collegata mediante un tubo che scorre all`esterno di un`astina, ad un dinamometro a molla.
Il dinamometro ha l`indice che si ferma sul valore massimo ottenuto durante ogni singola prova.
Esso serve per mostrare quantitativamente (anche se in modo approssimativo) che la cosiddetta forza centrifuga cresce con il quadrato della velocità angolare moltiplicato per il raggio.
Per svolgere le prove si pone l`oggetto su una macchina rotante il cui numero di giri si può misurare sia con un contagiri meccanico, sia con uno stroboflash.
Ovviamente per ogni prova si sceglie un numero di giri diverso.
Le forze centrifughe si dicono “apparenti”, nel senso che appaiono solo in sistemi in rotazione.
Per intenderci meglio, facciamo un giro in giostra.
Mentre giriamo, sentiamo una forza che ci spinge verso l`esterno, diretta lungo il raggio; possiamo osservare che essa è più intensa in periferia che non vicino al centro di rotazione e che agisce su tutti i corpi presenti sulla giostra, anche sugli oggetti che teniamo in tasca.
Un osservatore esterno però ci fornisce una versione molto diversa. Egli afferma che la nostra è solo una sensazione e che la vera forza che ci fa ruotare è diretta verso il centro ed è dovuta ai sostegni cui siamo appoggiati.
Se infatti noi lasciamo i sostegni, non veniamo proiettati verso l`esterno in direzione della forza centrifuga, ma piuttosto in avanti nel senso del moto, e contemporaneamente la forza che sentivamo scompare come per magia.
La giostra è un sistema di riferimento non inerziale, mentre il sistema in cui si trova l`osservatore può, con una certa approssimazione, definirsi inerziale.
La figura B 280, con la breve spiegazione, si trova a pag. 26 del catalogo: Apparecchi per l’Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940.
La figura 904 si trova a pag. 112 del Catalogue des Appareils pur l’Enseignement de la Physique construit par E. Leybold’s Nachfolger Cologne, 1905; che si trova all’indirizzo:
http://cnum.cnam.fr/PDF/cnum_M9915_1.pdf
La figura 651 si trova a pag. 201 del Physikalische Apparate Max Kohl Chemnitz i.S. Preisliste Nr. 21 (post 1905) che si trova all’indirizzo:
https://ia802303.us.archive.org/33/items/equipphyschemcla00kohlrich/equipphyschemcla00kohlrich.pdf
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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