Condensatore della Schott & Gen Jena N° 83091.
Negli inventari sia del 1937 sia del 1956 è classificato come accessorio dell’elettroscopio di Wulf.
Nell’inventario del 1937 al n° 1088 si legge: “Condensatore in placche di vetro di Minos”.
In effetti la Schott & Gen fu creata da O. Schott in Jena nel 1884 ed era specializzata in oggetti di vetro, dai bicchieri alle lenti per telescopi insieme ad E. Abbe e a K. Zeiss; ora costruisce gli oggetti tecnologici più svariati.
Ma noi crediamo che le piastre (platten) siano le armature del condensatore, mentre forse le placche di vetro (glassplatten) costituiscono i dielettrici interposti. Probabilmente questo condensatore era usato per la misura di corrente o di carica col metodo detto “a goccia a goccia” del quale si trovano le istruzioni dettagliate nella scheda della Leybold “CD537.721;a” dal titolo: “L`électroscope de Wulf utilisé comme ampèremètre” del 1962.
Ma mentre siamo certi che l’elettroscopio di Wulf della E. Leybold’s Nachfoger è stato acquistato nel 1941, questo condensatore ha, stampati sul contenitore di legno, i numeri 1 – 12 – 28, che si possono interpretare come data di fabbricazione.
Esso reca inoltre la scritta: “MINOS PLATTEN VERDICHTER ; Schott & Gen – Jena; KAP. 5000 cm”.
[Condensatore (Verdichter) a piastre (o placche) Minos), N. d. R.].
Nel sistema di misure di Gauss la capacità si misura in cm;
1 F = c² ×10 -5 cm (un Farad è uguale al prodotto del quadrato della velocità della luce per dieci elevato alla meno cinque per un cm) con c = 299.792.458 m/s;
dunque 1 cm = 1,112646 pF.
Nel nostro caso 5000 cm = 5,563 nF.
Abbiamo misurato la sua capacità ottenendo un valore di 5,59 nF; non male per un oggetto che avrebbe forse 86 anni (aprile 2014).
Sembra che questo condensatore abbia una tensione di lavoro di ben 8.000 V, ma dobbiamo verificare l`attendibilità della fonte.
Riportiamo una bella figura tratta dalla scheda della Leybold, ma non riteniamo di addentrarci qui nelle spiegazioni piuttosto lunghe e complesse del procedimento, che sono riportate nelle schede relative all’elettroscopio di Wulf . Allo scopo digitare “Wulf” su Cerca.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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