Shunt Gossen, matr. N° 236250

Shunt Gossen matr. N° 236250.
Della ditta P. Gossen & CO., Erlangen, Bayern. Per una portata di 75 mA.
Nell`inventario D del 1933/1937 al n° 519 si legge: “Milliamperometro Gossen n° 236250. Quantità 1. ₤ 100. Prima destin. (Lab. Radio)”, ma non ci è pervenuto.
La seconda foto mostra lo shunt vicino ad un altro leggermente più moderno per confrontarne le dimensioni.
Il mavometro era raccomandato per i radioamatori e
infatti i sette mavometri Gossen che si trovano al n° 509 dell`inventario D del 1933/1937 erano destinati al Laboratorio di Radiotecnica, così come quasi tutti gli strumenti Gossen dell`epoca.
Un Mavometer WG Gossen con funzioni anche di milliamperometro è ben visibile sul libretto di istruzioni Mavometer WG Original Gossen del 1930, che si può trovare all’indirizzo:
http://www.historische-messtechnik.de/downloads/gossen-mavometer-wg-1930-datenblatt.pdf.
Noi ne abbiamo riportato qui il frontespizio e le pagine 2 e 4 perché vi si mostra una resistenza addizionale dell’epoca che non somiglia a nessun esemplare della collezione del Montani. Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Shunt per Mavometer Gossen

Shunt per Mavometer Gossen.
Della ditta P. Gossen & CO., Erlangen, Bayern.
Nell`inventario D del 1933/1937 al n° 512 si legge: “Shunt per mavometer, portate: 5 – 10 – 15 – 20 – 25 – 25 – 50 – 50 – 50 – 100 – 150 – 250 – 500 – 500 mA e 1 – 2,5 – 5 – 10 A. Quantità 19. ₤ 400. Prima destinazione. Lab. Radio”.
Si noti che all`epoca esistevano a Radiotecnica sette mavometri.
Come si vede nelle due foto, quelle rinvenute in dotazione al mavometro del laboratorio di Radiotecnica sono sette: due da 10 mA e due da 100 mA, le altre singole sono da 1 A, 5 A e 10 A.
Ognuna reca, oltre alla portata, le seguenti scritte: “Original Gossen; D.R.P.a.; D.R.G.M.”.
Le ultime due sono gli acronimi di: “Deutsches Reich Gebrauchs Marke D.R.P.a” e “Deutsches Reich Patent angemeldet”.
Quelle visibili nelle foto sono le sole che ci sono pervenute; inoltre è stato trovato uno shunt con un numero di matricola 236250 a cui corrisponde un milliamperometro della Gossen che non ci è pervenuto.
Abbiamo scelto di accompagnare le due foto con una  pubblicità che ritrae un mavometro con a fianco due resistenze.
Si noti come il mavometro era raccomandato per i radioamatori e i sette mavometri Gossen che si trovano al n° 509 dell`inventario D del 1933/1937 erano destinati al Laboratorio di Radiotecnica.
Per avere ulteriori notizie sui due mavometri  scrivere: “Mavometer” su Cerca.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Shunt Siemens Kl. 0.2 N° L59R1-139

Shunt Siemens Kl. 0.2 matr. N° L59R1-139.
A corredo dello strumento visibile nella terza foto, abbiamo trovato uno shunt Siemens matr. L59R1-139, che è stato acquistato molto tempo dopo, ma non è riportato negli inventari.
Fra i morsetti c`è la scritta in rilievo: “SIEMENS” che avvalora questo assunto; all`epoca dello strumento avremmo trovato il logo “S&H”!
La stellina con dentro il numero 2 indica che lo shunt è stato sottoposto a 2 kV di prova; seguono poi le scritte delle portate 50 mA / 10 mA / 100 mV.
Lo strumento è un milliamperometro e millivoltmetro Siemens & Halske, matr. N° 3064776 (per avere ulteriori informazioni  scrivere “3064776” su Cerca).
Nell`inventario D del 1933/1937, al n° 505, si legge:  “Milliamperometro – S. H. – m. e. – 10 m A – 100 mV- Quantità 1. ₤ 100. Prima destinazione – (Lab. Radio)”.
Il valore ₤ 100 non è attendibile.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Shunt Siemens & Halske Type Z, matr N° 3183689

Shunt Siemens & Halske Type Z, matr. N° 3183689. Nell`inventario D del 1933/1937 al n° 506 si legge: “Shunt SH 0,03 – 0,3 – 1 – 3 – 10 – 30 A . ₤ 150. Prima destinazione Laboratorio Radio”.
Abbiamo lasciato l`etichetta, posta su di esso quando è stato censito nel 1956, per evidenziarne le dimensioni contenute, visto che per la portata di 30 A l`oggetto doveva smaltire non poco calore!
Tra i morsetti in basso abbiamo misurato una resistenza fissa di 5,2 Ω.
Tra i morsetti posti in alto abbiamo rilevato i seguenti valori; per A = 0,03 si ha una resistenza di 5,3/5,2 Ω; per A = 0,3 si ha 0,7/0,8 Ω; per A = 1 si ha 0,4/0,5 Ω; per A = 3 si ha 0,3 Ω; per A = 10 si ha 0,2 Ω; per A = 30  si ha stranamente una resistenza di 0,2 Ω.
L`incertezza delle misure si deve alle resistenze di contatto; le misure sono state ripetute più volte e con due multimetri diversi, per essere certi che i valori non dipendessero dallo strumento di misura.
Come si vede nelle foto, le varie portate si scelgono ruotando una manopola.
Per ora ignoriamo a quale strumento della ditta fosse destinato questo shunt.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Standard cell Weston Type 1528 H. Tinsley & C. London (Museo MITI)


    Standard Cell Type 1528 H. Tinsley & C London.
Nell’inventario D del 1937, al n° 925 si legge: “Pila campione Tinsley”.
Qualcuno ha scritto a matita sul coperchio: “410 ; 925 D ; 1.017”.

Da questi indizi si può dedurre che essa sia stata acquistata il 29 novembre 1938 a ₤ 410 presso la ditta S. A. Ing. S. Belotti & C. Milano.


L’esemplare reca la scritta: “Standard Cell Weston Type 1528 1,01824 volts at 20 °C H. Tinsley & C° London S. E. 25 N° 29658”.
La pila di Weston (sviluppata nel 1892) è costituita da due provette comunicanti, il fondo di ciascuna è attraversato da un filo di platino che funge da elettrodo.
Sul fondo della provetta positiva si trova del mercurio (Hg) mentre sull’altra è presente una amalgama al 12,5% di cadmio in mercurio (Cd).
Sopra al mercurio si ha poi uno strato depolarizzante di solfato mercuroso saturo (Hg2 SO4 ) in pasta.
Su entrambe le provette è stata versata infine una soluzione di solfato di cadmio (Cd SO4 ) in acido solforico.
Bibliografia.
L. Olivieri – E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure elettriche, Vol. III, 
CEDAM, Padova 1962, da cui è tratta la
figura 1-131.
Cambridge Scientific Instrument Co. Ltd. Cambridge England 1905. Rinvenibile all’indirizzo:
https://www.sil.si.edu/DigitalCollections/trade-literature/scientific-instruments/files/51687/
W. E. Ayrton and T. Mather, Practical Electricity, Cassell and Company, London, 1911, da cui è tratta la pagina 208
con relativa figura. Rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/electripractical00ayrtrich/mode/2up
Per ulteriori informazioni si possono vedere le schede di altre pile campioni in Radiotecnica,  Elettrotecnica ed Elettronica.
La pila è esposta al al Museo MITI su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di
Fabio Panfili.
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