Cannocchiale per metodo di misura soggettivo in ottone

    Cannocchiale per metodo di misura soggettivo ideato nel 1826 da Poggendorf.
Non rinvenibile negli inventari dell`epoca.
Forse era usato in abbinamento con la scala di lettura riportata in altra scheda che reca il n° 1098/34 del costo di ₤ 50 o con quella n° 1096/32 del costo di ₤ 30, che non ci è pervenuta.
La base di questo esemplare è stata ricostruita al Montani in epoca successiva.
Ad un sommario esame il sistema di lenti risulta in cattivo stato.

Il cannocchiale dunque veniva usato per misure di precisione strumenti a specchio col metodo soggettivo o di Poggendorf  illustrato nella figura dove S è lo specchietto dello strumento di misura; LL è la scala, δ è l’angolo di deviazione dello specchietto che il sistema di lettura raddoppia. Il punto A si vede riflesso dallo specchio con il cannocchiale. La distanza a dal centro della scala ad A si trova con la relazione a = l · tang 2 δ che , per piccolo angoli, si può approssimare ad a ≈ 2 l δ.
Bibliografia:
L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da cui è tratta la figura 1-430.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Amperometro magnetoelettrico a zero centrale da quadro S. Guggenheimer N° 267557



 Amperometro  magnetoelettrico a zero centrale da quadro S. Guggenheimer, matr. N° 267557.
Non rinvenibile negli inventari dell`epoca e risalente agli anni Dieci del Novecento. Destinato alla sezione Elettrotecnica.
Forse potrebbe essere identificato (per l’aspetto e la portata) con l’amperometro a destra che appare nel quadro riportato per intero nella quarta parte dell’Amperometro registratore C.G.S. matr. N° 234194 visibile in questa sezione Elettrotecnica.

Si denota per il design particolare con la grande scritta esterna AMPERES.
Il quadrante presenta una scala con lo zero centrale e la portata di 100 A. Su di esso si legge il numero di matricola ed i simboli ci dicono che lo strumento va usato con il quadrante in posizione orizzontale, che lo strumento è del tipo a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente e che (ovviamente) misura in C.C.. Infatti per misure in C.A. ha bisogno di un raddrizzatore. Ignoriamo il significato della lettera G, anche se in questo caso suggerirebbe “galvanometro”, essa appare anche in altri strumenti della stessa ditta che non sarebbero propriamente definibili “galvanometri”; ignoriamo il significato della stellina sbiadita che appare in alto sopra la scala.
La stellina, originariamente di color rosso, si trova in molti strumenti dell`epoca e probabilmente significa che lo strumento è stato sottoposto ad una data tensione di prova di isolamento.
Non sappiamo il destino del necessario shunt che doveva essere di notevoli dimensioni.
L`ing. C. Profumieri, con la consueta perizia, ha eseguito un restauro non invasivo dell`amperometro.
In questo sito si può vedere anche un amperometro della stessa marca che differisce solo per il numero di matricola: 267556.
Bibliografia:
L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, pp. 120-127.
J. H. Fewkes and J. Yarwood, Electricity, Magnetism, and Atomic Physics, Vol. I, University Tutorial Press LTD near Cambridge, London 1956, pp. 82-86.
A. F. Corbi Jr., Principles of permanent magnet movable coil and movable iron types of istruments, Monograph B-7, Weston Electrical Instrument Corporation, Newark-New Jersey 1928.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Capacità variabile a scatti Allocchio Bacchini & C. Milano N° 00774

  Capacità variabile a scatti Allocchio Bacchini & C. Milano. Matricola N° 00774.
  Nell’inventario generale n° 6 del 1925/1927, a pag. 141 n° 165-804, si legge: “Allocchio Bacchini. Capacità variabile a scatti a 10 elementi”. Risale al 1826.
 Inventario D del 1937 n° 101 valutata ₤ 400. A 10 scatti, porta ancora il sigillo originale.
 Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Amperometro magnetoelettrico a zero centrale da quadro S. Guggenheimer N° 267556


Amperometro magnetoelettrico a zero centrale da quadro  S. Guggenheimer, matr. N° 267556.
Non rinvenibile negli inventari dell`epoca e risalente agli anni Dieci del Novecento. Destinato alla sezione Elettrotecnica.
Forse potrebbe essere identificato (per l’aspetto e la portata) con l’amperometro a sinistra che appare nel quadro riportato per intero nella quarta parte dell’Amperometro registratore C.G.S. matr. N° 234194 visibile in questa sezione Elettrotecnica.

Si denota per il design particolare con la grande scritta esterna AMPERES.
Il quadro presenta una scala con lo zero centrale e la portata di 150 A. Su di esso si legge il numero di matricola ed i simboli ci dicono: che lo strumento va usato con il quadrante in posizione orizzontale, che lo strumento è del tipo a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente e che (ovviamente) misura in C.C.. Infatti per misure in C.A. ha bisogno di un raddrizzatore.
Ignoriamo il significato della lettera G, anche se in questo caso suggerirebbe “galvanometro”, essa appare anche in altri strumenti della stessa ditta che non sarebbero definibili “galvanometri”; ignoriamo inoltre il significato della stellina sbiadita che appare in alto sopra la scala.
La stellina, originariamente di color rosso, si trova in molti strumenti dell`epoca e probabilmente significa che lo strumento è stato sottoposto ad una data tensione di prova di isolamento.
Non sappiamo il destino del necessario shunt che doveva essere di notevoli dimensioni.
L`ing. C. Profumieri, con la consueta perizia, ha eseguito un restauro non invasivo dell`amperometro. In questo sito si può vedere anche un amperometro della stessa marca  che differisce solo per il numero di matricola: 267557.
Bibliografia:
L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, pp. 120-127.
J. H. Fewkes and J. Yarwood, Electricity, Magnetism, and Atomic Physics, Vol. I, University Tutorial Press LTD near Cambridge, London 1956, pp. 82-86.
A. F. Corbi Jr., Principles of permanent magnet movable coil and movable iron types of istruments, Monograph B-7, Weston Electrical Instrument Corporation, Newark-New Jersey 1928.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Amperometro da quadro a ferro mobile S. Guggenheimer N° 245823

Amperometro da quadro a ferro mobile S. Guggenheimer, matr. N° 245823.
Nell`inventario del 1919, al n° 1070 si legge: “Amperometro elettromagnetico per corrente continua ed alternata scala 0 – 80 ampere con attacchi posteriori. ₤ 25”. Destinato alla sezione Elettrotecnica.
Abbiamo verificato che nella collezione del Montani esistono ben due amperometri della stessa ditta che differiscono solo per il numero di matricola. Inoltre la descrizione nell`inventario è troppo generica.
Questo esemplare è del tipo elettromagnetico a ferro mobile, con la bobina costituita da poche spire di filo di grossa sezione adatto per grandi portate; altra coincidenza è la portata di 80 A.
La scala, costruita empiricamente con un amperometro campione, è tipica degli strumenti a ferro mobile, non molto precisi, ma robusti e affidabili nel tempo.
L`ing. C. Profumieri, con la consueta perizia, ha eseguito un restauro non invasivo per rispettarne la patina degli anni. Nel quadrante, sotto la scala si legge la lettera A; a sinistra vi sono: il numero di matricola e il logo della ditta; a destra i simboli ci dicono: che l`amperometro va posto col quadrante in verticale, che è a ferro mobile e che misura sia in C.C. sia in C.A.; non siamo sicuri del significato della lettera G; come ignoriamo il significato della stellina sbiadita che appare in alto sopra la scala.
La stellina, originariamente di color rosso, si trova in molti strumenti dell`epoca e probabilmente significa che lo strumento è stato sottoposto ad una data tensione di prova di isolamento.
L`equipaggio a ferro mobile viene descritto nella sezione Elettronica a proposito degli amperometri CGS HC18T 2160305 e CGS HC18T 2160296 prima parte (è sufficiente scrivere i loro numeri di matricola su Cerca per trovarli).
Bibliografia:
L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, pp. 133 – 135.
J. H. Fewkes and J. Yarwood, Electricity, Magnetism, and Atomic Physics, Vol. I, University Tutorial Press LTD near Cambridge, London 1956, pp. 87 – 89.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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