Cassetta di resistenze Allocchio Bacchini & C. N° 04803

Cassetta di resistenze Allocchio Bacchini & C. Milano, matricola N° 04803.
Non rinvenibile negli inventari dell`epoca, forse posteriore al 1923.
I rocchetti hanno resistenze di valore 100 – 200 – 200 – 500 Ω.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Cassetta di resistenze senza marca ( 1904?)

Cassetta di resistenze priva di marca.
Non rinvenibile negli inventari per mancanza di indizi. Purtroppo non si riescono a leggere le date delle verifiche riportate sulla base, ma essa risale certamente ai primi anni del Novecento ed era destinata ad Elettrotecnica.
In una scritta pare di poter leggere: 17 – 6 – 04.
Poi negli anni Trenta venne trasferita a Radiotecnica come si legge su un`etichetta posta su un suo lato.
Era usanza nei primi anni del Novecento che il tecnico verificava il funzionamento delle cassette di resistenze e poi riportava sul fondo di legno il suo nome e la data, con l`esito della prova.
Noi in assenza di marca abbiamo “battezzato” alcune cassette coi nomi dei verificatori.
Questa cassetta manca delle spine di cortocircuito; ne abbiamo inserita una per le foto.
Non abbiamo fatto indagini sul suo funzionamento.
Come si è detto più volte, il Montani possiede numerosi esemplari simili a questo.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Amperometro magnetoelettrico a zero centrale da quadro Siemens & Halske N° 2081866


Amperometro magnetoelettrico a zero centrale da quadro  Siemens & Halske, matr. N° 2081866.
Nell`inventario D del 1937 al n° 4 si legge:  “Amperometro da quadro magneto elettrico – 10 A – zero centrale – N° 2081866 – munito di shunt – su mensola di legno.- ₤ 275. Quantità 1. Prima destinazione (Laboratorio Misure Elettriche)”.
Siamo quasi certi che sia  più antico, ma gli inventari precedenti sono troppo vaghi nelle descrizioni.
La presenza del dischetto con la scritta A2 posto in alto a sinistra sulla mensola infatti è tipica di strumenti acquistati negli anni Venti del Novecento.
Lo strumento è del tipo magnetoelettrico, cioè l`equipaggio mobile è costituito da una bobina immersa nel campo di un magnete permanente, ha i morsetti posti sul retro con lo shunt.
In questo esemplare manca il collegamento in parallelo effettuato tramite due fili avvolti insieme, come era d`uso all`epoca. Tale tipo di collegamento serviva per attenuare gli effetti magnetici delle correnti circolanti nei due fili.
Sul quadrante, oltre al logo della ditta e la grande A, in basso si leggono il numero di matricola, e i simboli del suo funzionamento: in corrente continua e con il quadrante in posizione verticale.
La sua portata è di 10 A come è scritto nell`inventario.
Sullo shunt si leggono, oltre al logo: S&H, la matricola N° 2081864/68, 10 A e 60 MV. Lo shunt ha la forma di una lamina e generalmente è di manganina.
Per ora ignoriamo il significato della stellina rossa che potrebbe riferirsi alla tensione di prova di isolamento. Stellina che appare in molti strumenti dell`epoca.
L`ing. C. Profumieri ha sottoposto l`amperometro ad un lieve restauro non invasivo e a prove di funzionamento che confermano le sue ottime condizioni.
Per avere informazioni sugli strumenti magnetoelettrici si possono consultare:
L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, pp. 120-127.
J. H. Fewkes and J. Yarwood, Electricity, Magnetism, and Atomic Physics, Vol. I, University Tutorial Press LTD near Cambridge, London 1956, pp. 82-86.
A. F. Corbi Jr., Principles of permanent magnet movable coil and movable iron types of istruments, Monograph B-7, Weston Electrical Instrument Corporation, Newark-New Jersey 1928.
Nota: nell`inventario generale del 1923, a pag. 34, n° 1116/5 si legge:  “Amp. elettromagnetico per C.C. e C.A. scala doppia 0 – 10 A SH attacchi posteriori”; la descrizione differisce sia per il termine “scala doppia” sia per la capacità di misurare in C.A. che per gli strumenti di tipo magnetoelettrico richiede la presenza di un raddrizzatore.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Cassetta di resistenze Allocchio Bacchini & C. N° 03117

Cassetta di resistenze Allocchio Bacchini & C. Milano, matricola N° 03117 a sedici spine disposte secondo la serie tedesca.
Nell`inventario del 1919 si trova al n° 1110/46 di pag. 54 al costo di ₤ 150. Il numero di matricola suggerisce una data di acquisto intorno al 1910.
La targhetta, aggiunta posteriormente, reca la scritta: SEB Stabilimenti elettrotecnici di Barlassina Via Savona 97 Milano e ciò potrebbe significare che la cassetta sia stata spedita alla SEB per una riparazione, in quanto questa società nel dopoguerra rilevò la Allocchio Bacchini.
I valori dei 16 rocchetti sono 1 – 2 – 3 – 4 – 10 – 20 – 30 – 40 Ω da un lato e 4000 – 3000 – 2000 – 1000 – 400 – 300 – 200 – 100 Ω dall`altro.
La figura 12 è tratta da G. Veroi, Elementi di Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. II, UTET, Torino 1909.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Cassetta di resistenze Allocchio Bacchini & C. N° 04782

Cassetta di resistenze Allocchio Bacchini & C. Milano a 4 spine. Matricola N° 04782.
Nell`inventario del 1919 si potrebbe identificare con il n° 111/47 di pag. 54, al costo di ₤ 90, poiché coincide sia per essere a 4 spine sia per i valori 1 – 2 – 2 – 5 Ω secondo la serie francese.
La  figura 70 è tratta da: L. Graetz, Die Elektrtrizität und ihre Anwendingen, Stuttgart, Verlag von J. Engelhorn 1906, pag. 87; rinvenibile all’indirizzo: https://ia802604.us.archive.org/21/items/dieelektrizittu00graegoog/dieelektrizittu00graegoog.pdf .
Essa si trova anche in L. Graetz, L’elettricità e le sue applicazioni, Vallardi, Milano 1907, pag 85.
  Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo  di Fabio Panfili.
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