Isolatore di vetro MIVA


    Isolatore di vetro MIVA.
Questo esemplare è di non facile datazione e non è rintracciabile negli inventari.
Le sue dimensioni sono: altezza 15,5 cm ; diametro max 19,5 cm.

Come si vede nelle foto, esso reca una etichetta di carta purtroppo rovinata con le seguenti scritte: “…pioggia KV…13 … esercizio KV 20 / 25… ACQUI”.
Si suppone che vi fosse scritto: “Arco a pioggia kV 13. Tensione di esercizio kV 20 / 25 ACQUI”.
L’isolatore potrebbe essere classificato “a campana larga o americana”.
Gli isolatori a tre campane possono essere idonei per tensioni di 30 kV.
La MIVA (Manifattura Isolatori Vetro Acqui ) iniziò a produrre isolatori tra il 1910 e il 1920.
È probabile che MIVA avesse tra i suoi fondatori l`americana Corning Glass Co., detentrice del brevetto Pyrex. Ad Acqui Terme produsse una vasta gamma di isolatori fino al 1980.
Gli isolatori in ceramica/porcellana sono più resistenti meccanicamente di quelli in vetro, che però risultano essere maggiormente usati per i minori costi di fabbricazione, dovuti essenzialmente alla quasi assenza di scarti di lavorazione.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo provvisorio di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

 

 

 

 

Isolatore di vetro MIVA Mod. 3C


    Isolatore di vetro MIVA mod. 3C.
Non rintracciabile negli inventari.
Questo esemplare è forse il più recente tra le decine e decine di isolatori che fanno parte della collezione del Montani; la gran parte dei quali è di dimensioni ben maggiori. Essi sono fatti sia di ceramica/porcellana sia di vetro.
Come si vede in due foto, questo isolatore reca una etichetta di carta con le seguenti scritte: “Isolatore capolinea 3/6. Arco a secco c/cappellotto. Arco a pioggia kV dis 3056. Tensione di esercizio kV … Peso Kg… ACQUI”.
In basso sul vetro si legge: “PIREX 1959 [e dalla parte opposta] TETI Mod. 3C”.
La MIVA (Manifattura Isolatori Vetro Acqui) iniziò a produrre isolatori tra il 1910 e il 1920. È probabile che MIVA avesse tra i suoi fondatori l`americana Corning Glass Co., detentrice del brevetto Pyrex. Ad Acqui Terme produsse una vasta gamma di isolatori fino al 1980.
Gli isolatori in ceramica/porcellana sono più resistenti meccanicamente di quelli in vetro, che però risultano essere maggiormente usati, per i minori costi di fabbricazione dovuti essenzialmente alla quasi assenza di scarti di lavorazione.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo provvisorio di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Isolatore in vetro 3C

      Isolatore elettrico in vetro 3C.
Per ora non abbiamo trovato alcuna indicazione negli inventari; eppure il Montani ha una vasta collezione di isolatori, specialmente in ceramica/porcellana.
Potrebbe essere un Folembray,
Le foto danno un’idea delle dimensioni di questo isolatore in vetro verde.
Questo modello dovrebbe far parte della serie Delta.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche, e testo provvisorio di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

 

 

 

 

 

 

 

Cassetta di resistenze Siemens per misura di potenza reale su linee trifasi 1ª parte

Cassetta di resistenze Siemens per misura di potenza reale su linee trifasi senza filo neutro con centro artificiale, per l’inserzione di un wattmetro.
Prima parte.
Non è stata rinvenuta negli inventari.
È un accessorio del wattmetro S&H L 76 W9-022.
Essa è impiegata per realizzare un metodo di misura della potenza reale in un sistema simmetrico nelle tensioni con un carico equilibrato (correnti uguali in valore ed ugualmente sfasate).
Il vantaggio consiste nel poter impiegare un solo wattmetro invece dei consueti tre: la potenza totale P si ottiene moltiplicando per 3 il valore letto sul wattmetro.
Lo schema è riportato sul retro della cassetta ed è visibile nella  foto; la bobina amperometrica va inserita in serie alla linea R.
Nello schema le resistenze trifasi sono collegate per formare un centro stella artificiale e sono corredate di quattro morsetti per fase, tre dei quali corrispondono alle portate rispettivamente di 125 V; 250 V; 500 V.
I primi due morsetti con le scritte (U) e (25 V) servono per collegare la bobina voltmetrica del wattmetro, che evidentemente deve avere questa portata voltmetrica.
Il ramo R presenta la prima resistenza, vicina alla (U) di valore inferiore a quelli delle altre due linee: 14607 Ω rispetto a 20857 Ω. La differenza di 6250 Ω corrisponde alla resistenza propria Rv del circuito voltmetrico del wattmetro L 76 W9-022 da usarsi con questa cassetta.
Per ogni portata bisogna calcolare la costante trifase C = 3 ⋅ [(Ra + Rv ) / Rv].
La potenza trifase P si ottiene moltiplicando la lettura sul wattmetro per C.
In questo esemplare le tre costanti sono ben leggibili accanto ai relativi morsetti e valgono: C = 10 per la portata di 125 V; C = 20 per la portata di 250 V; C = 40 per la portata di 500 V.
Per chi volesse approfondire l`argomento consigliamo il testo indicato in bibliografia.
Se la corrente in linea supera la portata amperometrica del wattmetro, si ricorre all`inserzione semi-indiretta usando un trasformatore di corrente.
Si consiglia di consultare la seconda parte.
Bibliografia: L. Olivieri , E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, CEDAM, Padova 1962, pagine 276, 277, 278, 279.
Consulenza dell`ing. Lorenzo Cognigni, che ringraziamo.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

Cassetta di resistenze Siemens per misura di potenza reale su linee trifasi 2ª parte

Cassetta di resistenze Siemens per misura di potenza reale su linee trifasi senza filo neutro con centro artificiale, per l’inserzione di un wattmetro.
Seconda parte.
Non è stata rinvenuta negli inventari.
È un accessorio del wattmetro S&H L 76 W9-022.
Essa è impiegata per realizzare un metodo di misura della potenza reale in un sistema simmetrico nelle tensioni con un carico equilibrato (correnti uguali in valore ed ugualmente sfasate).
Il vantaggio consiste nel poter impiegare un solo wattmetro invece dei consueti tre: la potenza totale P si ottiene moltiplicando per 3 il valore letto sul wattmetro.
Una targhetta ben visibile nella prima foto, oltre al logo della ditta, reca la scritta: “Nullpunktwiderstand ; 0,5 ; un 2 in una stellina; 50 Hz”.
Il 2 nella stellina significa che la cassetta è stata sottoposta ad una tensione di prova di 2 kV.

Lo schema è dell`ing. Lorenzo Cognigni.
La bobina amperometrica va inserita in serie alla linea R.
Nello schema le resistenze trifasi sono collegate per formare un centro stella artificiale (Nullpunktwidwerstand) e sono corredate di quattro morsetti per fase, tre dei quali corrispondono alle portate rispettivamente di 125 V; 250 V; 500 V.
I primi due morsetti con le scritte (U) e (25 V) servono per collegare la bobina voltmetrica del wattmetro S&H L 76 W9-022.
Il ramo R presenta la prima resistenza, vicina alla (U) di valore inferiore a quelli delle altre due linee: 14607 Ω rispetto a 20857 Ω. La differenza di 6250 Ω corrisponde alla resistenza propria Rv del circuito voltmetrico del wattmetro.
Per ogni portata bisogna calcolare la costante trifase C = 3 ⋅ [(Ra + Rv ) / Rv].
La potenza trifase P si ottiene moltiplicando la lettura sul wattmetro per C.
In questo esemplare le tre costanti sono ben leggibili accanto ai relativi morsetti e valgono: C = 10 per la portata di 125 V; C = 20 per la portata di 250 V; C = 40 per la portata di 500 V.
Per chi volesse approfondire l`argomento consigliamo il testo indicato in bibliografia.
Se la corrente in linea supera la portata amperometrica del wattmetro, si ricorre all`inserzione semi-indiretta usando un trasformatore di corrente.
Si consiglia di consultare la prima parte.
Bibliografia: L. Olivieri , E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, CEDAM, Padova 1962, pagg. 276, 277,278, 279.
Consulenza dell`Ing. Lorenzo Cognigni, che ringraziamo.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.