Resistenza per wattmetro SIFAM Matr. N° 239.

   Resistenza per wattmetro SIFAM Matr. N° 239.
Non è rinvenibile  negli inventari d`epoca.
Si ritiene  che risalga agli anni `25 – `30 del Novecento.

Sulla parete frontale una targhetta reca la scritta: “Resistance SIFAM N° 239; Montage Triphase Équilibré” con due schemi di inserzione accompagnati rispettivamente dalle scritte seguenti:
in alto “tension jusqu`à 275 entre phases. Une division vaut: série 30 Watts; parallèle 60 Watts”;
in basso “tension jusqu`à 550 entre phases. Une division vaut: série 60 Watts; parallèle 120 Watts”.
Per vedere la scheda dedicata al wattmetro scrivere “SIFAM 344” su Cerca.

Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Resistenze campione Allocchio Bacchini, N° 02318 da 10 ohm, N° 02999 da 1 ohm e N° 02312 da 0,1 ohm

Resistenze campione Allocchio Bacchini, matr. N° 02318 da 10 ohm, N° 02999 da 1 ohm e N° 02312 da 0,1 ohm.
Nell`inventario D del 1933/1937 al n° 92 si legge: “Potenziometro – grande modello Allocchio – N° 04488 – per 2,01 V munito di: resistenza campione N° 02996 – 0,001 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 04868 – 0,01 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 02312 – 0,1 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 02999 – 1 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 02318 – 10 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 02305 – 100 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 02318 – 10 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 02907 – 1000 ohm a 20 °C; resistenza campione N° 00242 – 10.000 ohm a 20 °C; elemento campione tipo Weston – N° 05186 a 19 °C : e = 1,011908 V. ₤ 7000. Prima destinazione (Laboratorio Misure Elettriche)”.
Nell`inventario generale n° 6 del 1925/1926 a pag. 26 n° 790/110 si legge:  “Allocchio Bacchini. Potenziometro grande modello n° 04488 per corrente continua. Quantità 1. ₤ 3.986,20”.
Al n° 791/111 si legge l`elenco: “Allocchio Bacchini. Resistenze campioni per detto in manganina 0,1 – 1 – 10 – 100 – 1000 – 10000 ohm. Quantità 6. ₤ 1686,15”.
La stessa nota appare nell`inventario particolare per reparto n° 8 al n° 152/790 di pag. 141.
Dunque esse risalgono agli  anni citati.
Questo tipo di resistenza campione viene costruito con quattro morsetti: due amperometrici e due voltmetrici.
I morsetti amperometrici di sezione molto più grande servono per alimentare la resistenza in corrente; la loro dimensione limita opportunamente le resistenze di contatto che falserebbero il suo valore.
I morsetti voltmetrici si usano per prelevare la caduta di tensione prodotta dalla corrente che circola nel resistore.
Per conoscere la temperatura di esercizio durante una misura vi si può introdurre un termometro dopo aver tolto il tappo che si trova tra i morsetti. In alcuni tipi di resistenze campioni i fili sono racchiusi in recipienti di solito contenenti liquidi isolanti come petrolio, i quali trasmettono al termometro la temperatura dei fili stessi.
Nella costruzione di resistenze di valore inferiore all`ohm invece di fili di sezione cilindrica si ricorreva a piattine o nastri sottili di manganina molto adatti a dissipare calore. In alcuni casi in cui la corrente era elevatissima, la resistenza era costituita da un tubo in cui si faceva scorrere del liquido refrigerante per mantenere costante la temperatura durante la misura.
Questi esemplari che per i materiali e per la struttura hanno un certo fascino.
Ricordiamo che la manganina è una lega generalmente composta da 84 % di rame, 12 % di manganese, 4 % di nickel; la resistività = 0,4668 milionesimi di ohm m; il coefficiente di temperatura (intorno ai 20 °C) va da 1 a 10 milionesimi di 1/K.
Bibliografia.
G. Veroi, Elementi di Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. II, UTET, Torino 1909. L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Diodo a gas ARWO GA3 111o7

        Diodo a gas ARWO GA3 111o7.
L`acronimo ARWO quasi certamente significa ARgon e WOlframio. Prodotto da Signum AG, Wallisellen Basilea, Svizzera. La Signum AG ha cominciato a produrre valvole elettroniche fin dal 1932.
Nell`inventario D del 1937 al n° 162 si legge: “Lampada Arwo tipo GA3 (n° 3) N° 11102 – 11103 – 11107. ₤ 150. Prima destinazione: Laboratorio di Macchine Elettriche”.
È un diodo rettificatore ad una semionda ad argon. Le sue dimensioni sono 8 × 18 cm.
Lo zoccolo è un Edison gigante E40.
L`attacco Edison serve per il riscaldamento diretto del filamento e per il contatto con il catodo di tungsteno come si vede nel disegno; il filo che sporge sulla parte superiore del bulbo è il contatto con l`anodo.
Per ora non abbiamo altre notizie sulle sue caratteristiche; l`esemplare è conservato nella scatola originale di cartone piuttosto antica.
Costruttivamente potrebbe somigliare al Tungar fabbricato negli USA.
Questi tipi di valvole servivano sia per la ricarica delle batterie a basse tensioni sia per alimentare dispositivi che richiedevano forti correnti.
Abbiamo qui riportato la foto delle tre valvole della collezione del Montani.
Foto di Claudio Profumieri, ricerche, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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Diodo a gas ARWO GA3 111o2


         Diodo a gas ARWO GA3 111o2.
L`acronimo ARWO quasi certamente significa ARgon e WOlframio. Prodotto da Signum AG, Wallisellen, Basilea, Svizzera. La Signum AG (fondata nel 1919) ha cominciato a produrre valvole elettroniche fin dal 1932.
Nell`inventario D del 1937 al n° 162 si legge: “Lampada Arwo tipo GA3 (n° 3) N° 11102 – 11103 – 11107. ₤ 150. Prima destinazione: Laboratorio di Macchine Elettriche”.
È un diodo rettificatore ad una semionda ad argon. Le sue dimensioni sono 8 × 18 cm.
Lo zoccolo è un Edison gigante E40.
L`attacco Edison serve per il riscaldamento diretto del filamento e per il contatto con il catodo di tungsteno; il filo che sporge sulla parte superiore del bulbo è il contatto con l`anodo.
Per ora non abbiamo altre notizie sulle sue caratteristiche; l`esemplare è conservato nella scatola originale di cartone piuttosto antica.
Costruttivamente potrebbe somigliare al Tungar fabbricato negli USA.
Questi tipi di valvole servivano sia per la ricarica delle batterie a basse tensioni sia per alimentare dispositivi che richiedevano forti correnti.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Resistenza campione Allocchio Bacchini N° 02996 da 0,001 ohm

Resistenza campione Allocchio Bacchini, matr. N° 02996 da 0,001 ohm.
Nell`inventario D del 1937 ha il n° 92 ma risale ad almeno una decina di anni prima, poiché nell`inventario 7/8 per categoria del 1926, al n° 745/2503 di pag. 177 si legge: “Resistenza campione 0,001 ohm (N° 02926). ₤ 350” e noi pensiamo per ora che l`estensore abbia sbagliato a trascrivere il 9. Si consideri inoltre che la ditta è stata fondata nel 1920 e si osservi la somiglianza con l`esemplare nella figura che risale al 1926.

Sul coperchio si legge: “N° 02996 Manganina 0,001 OHM a 20°C”.
Questo tipo di resistenza campione viene costruito con quattro morsetti: due amperometrici e due voltmetrici.
I morsetti amperometrici di sezione molto più grande servono per alimentare la resistenza in corrente; la loro dimensione limita opportunamente le resistenze di contatto che falserebbero il suo valore.
I morsetti voltmetrici si usano per prelevare la caduta di tensione prodotta dalla corrente che circola nel resistore.
Per conoscere la temperatura di esercizio durante una misura vi si può introdurre un termometro dopo aver tolto il tappo che si trova tra i morsetti.
In alcuni tipi di resistenze campioni i fili sono racchiusi in recipienti di solito contenenti liquidi isolanti come petrolio, i quali trasmettono al termometro la temperatura dei fili stessi.
Nella costruzione di resistenze di valore inferiore all`ohm invece di fili di sezione cilindrica si ricorreva a piattine o nastri sottili di manganina molto adatti a dissipare calore.
In alcuni casi in cui la corrente era elevatissima, la resistenza era costituita da un tubo in cui si faceva scorrere del liquido refrigerante per mantenere costante la temperatura durante la misura.
La figura è a pag. 920 del catalogo del 1926 Max Kohl A. G. Chemnitz (Germany). Price List No.
50, Vols. II and III Physical Apparatus. Rinvenibile all’indirizzo:
https://www.sil.si.edu/DigitalCollections/trade-literature/scientific-instruments/pdf/sil14-51634.pdf .
Bibliografia. G. Veroi, Elementi di Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. II, UTET, Torino 1909. L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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