Voltmetro portatile R.I.T.I.N.

    Voltmetro costruito nel Regio Istituto Tecnico Industriale Nazionale (Marche), forse nel 1915.
Nell`inventario generale del 1919 si trova al n° 988/102 di pag. 48.
Il voltmetro, di piccole dimensioni, è portatile del tipo Weston.
La scala è disegnata su un semplice cartoncino e segna una portata fondo scala di 12 V.
Notare la disposizione delle divisioni non certo usuale e probabilmente ricavata empiricamente per confronto con uno strumento campione.
È ben visibile la scritta: “Laboratorio d`Elettrotecnica”.
Il nome “Regio Istituto Tecnico Industriale Nazionale” fu attribuito al Montani dal 1907 fino al 1935.
  Lo strumento non funziona.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Voltmetri Registratori Evershed & Vignoles N° 972894 e N° 972990

Voltmetri registratori Evershed & Vignoles.
I due esemplari sono stati donati al Montani dalla Società Nazionale Metanodotti il 28 -11- 1959.
Secondo la timeline, che si trova all`indirizzo http://www.richardsradios.co.uk/evershed.html ,
la loro costruzione sarebbe posteriore al 1935. Nell`inventario del 1956 sono elencati ai numeri 1722 e 1731.
Le loro dimensioni sono: altezza 50 cm; larghezza 19,5 cm; profondità 18 cm.

Il voltmetro a sinistra  reca le scritte su tre etichette: “Recording Voltmeter – Murday System – Direct Current – N° 972894. S.A. Ing. S. Belotti & C. Milano Piazza Trento, 8. – Evershed & Vignoles Ltd London”.
Il Murday System serve per eliminare la frizione tra la carta e il pennino.

Quello a destra differisce solo per il numero di matricola N° 972990.

La scala, a zero centrale, reca il numero 50 come fondo scala da ambo i lati.
Come in tutti gli strumenti registratori dell`epoca, il movimento è assicurato da un meccanismo ad orologeria che muove un cilindro sul quale è avvolta la carta. L`estremità dell`indice dovrebbe portare il pennino, opportunamente caricato con inchiostro, che poggia delicatamente sulla carta lasciando traccia temporale dei valori di tensione; ma il pennino è andato perduto in entrambi gli esemplari. Come del resto in tutti gli esemplari del Montani.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Voltmetro Registratore Evershed & Vignoles N° 791455

  Voltmetro Registratore Evershed & Vignoles N° 791455.
Non rintracciabile negli inventari.
Importato da S. A. Ing. S. Belotti & C. Milano.
Secondo la timeline, che si trova all`indirizzo http://www.richardsradios.co.uk/evershed.html, la sua costruzione sarebbe posteriore al 1935.
  Della Evershed & Vignoles Ltd London. Una targhetta reca la scritta: “Recording Voltmeter – Murday System – Direct Current”.
Il Murday System serve per eliminare la frizione tra la carta e il pennino.

Dalle prove eseguite dall`ing. Claudio Profumieri, l`apparato voltmetrico risulta funzionante, anche se non è stato possibile verificarne l`attendibilità poiché la scala non esiste o forse è stata asportata; così come risulta funzionante il meccanismo a orologeria.
Le sue portate fondo scala in corrente continua sono: 1 V; 10 V; 50 V; 100 V.
Curiosamente anche in questo esemplare manca il pennino scrivente come negli altri due che fanno parte della collezione del Montani.
Questo strumento è più antico e più grande degli altri due in larghezza. La sua altezza è di 50 cm, la profondità di 21 cm e la larghezza di 29 cm.
Il suo ritrovamento è recente, marzo 2014, ed è avvenuto grazie alla collaborazione del Sig. Massimo Ciccola.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo  di Fabio Panfili.




 

 

 

 

Voltmetro Siemens 033W7 – 013

Voltmetro Siemens 033W7 – 013.
Nell`inventario D del 1956, in data 5 dicembre del 1957, al n° 1386 si legge: “Siemens – Milano Strumento originale Siemens per sola C.C. – Portate 3 – 30 – 90 – 300 V; 450 mV; 1000 Ω. ₤ 32.500”. Destinato al Laboratorio Misure.
Sul quadrante, oltre al logo della Siemens & Halske, alla scritta “Siemens”, al numero di matricola e ai simboli CEI si legge: “Strommessung, Rel.Bv.240/1…P1”.
I simboli CEI dicono che lo strumento è a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente, misura in C.C.; classe 0,5 ; tensione di prova 2 kV; va usato in posizione orizzontale.
Sulla sommità si trovano i morsetti con le seguenti portate: “450 mV con 1000 Ω; 3 V; 30 V; 90 V; 300 V”.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Voltmetro a ferro mobile S.I.P.I.E. Mod. 581 S Matr. N° 693368



Voltmetro a ferro mobile S.I.P.I.E. Mod. 581 S Matr. N° 693368.
Non è rintracciabile negli inventari d`epoca. Però un Voltamperometro S.I.P.I.E. con numero di matricola 696299, quindi di fabbricazione posteriore, è stato acquistato nel 1949.
Il logo col trifoglio appare in una pubblicità del 1934 e rappresentava la Società Italiana Per Istrumenti Elettrici Pozzi & Trovero.

Lo strumento è del tipo a ferro mobile per C.A., di classe 1 e deve essere usato solo in posizione orizzontale, la tensione di prova è di 2 kV . Le portate sono di 3, 15, e 60 V.
Lo strumento non è funzionante.
Pertanto, nel tentativo rivelatosi inutile di riparare il guasto, abbiamo creduto opportuno fotografare l`aspetto esterno dell`equipaggio mobile.
Si noti il dispositivo di smorzamento ad aria costituito da un braccetto, collegato all`equipaggio mobile, che termina con un disco il quale si muove in una semi ciambella di sezione appena più grande del diametro del disco.
Il disco incontra resistenza aerodinamica nel suo moto dentro la ciambella.
Per avere notizie sul funzionamento degli strumenti a ferro mobile  scrivere “2160296” e in seguito “2160305” su Cerca.
   Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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