Rocchetto di Ruhmkorff piccolo

    Piccolo rocchetto di Ruhmkorff.
Nell`inventario del 1906 al n° 595 è citato un piccolo rocchetto, definito in cattivo stato, ma non ci sono altri elementi di identificazione.
Dai particolari costruttivi si può far risalire a fine Ottocento o ai primi del Novecento.
Questo esemplare è il più piccolo tra i rocchetti antichi che ci sono pervenuti ed è perfettamente funzionante.
Esso ha un interruttore molto simile a quelli caratteristici dei campanelli elettrici di quell`epoca, nei quali il contatto è costituito da una lamina elastica di acciaio, la cui distanza dal nucleo del rocchetto è regolabile con una vite, come si può vedere nelle foto.
Per il suo funzionamento si fa riferimento alla scheda dedicata ai due rocchetti più grandi della collezione del Montani rinvenibile nell’elenco di Elettrotecnica.

La figura 95-125 95-140 è tratta da: Catalogue of Physical Instruments L. E. Knott Apparatus Company Boston 1912, catalogue 17, pag. 469.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

 

 

Ponte di Wheatstone Allocchio Bacchini N° 03826



              Ponte di Wheatstone Allocchio Bacchini.
Nell`inventario D del 1937 al n° 99 si legge: «Ponte di Wheatstone montato Allocchio – …….. n° 03826; ₤ 2160». Dall`esame del numero di matricola dei materiali e dei particolari costruttivi si può far risalire tra gli anni dieci e venti del Novecento.
È il metodo classico per le misure di precisione di resistenze di valore compreso tra alcuni decimi di Ω e alcune decine di migliaia di Ω.
Esso si basa sul processo di riduzione di una corrente allo zero, che ne garantisce la precisione, poiché, nei limiti della sensibilità del galvanometro, è più facile misurare l`annullamento di una corrente che non un suo determinato valore.
Le resistenze R1, R2, R3 ed Rx sono collegate come i lati di un quadrilatero sulle cui diagonali sono inserite rispettivamente la pila e il galvanometro.
Almeno una delle tre resistenze R1, R2, R3 deve essere regolabile.
Delle resistenze R1 e R2 è importante il rapporto R1 / R2.
Le regolazioni opportune di R1, R2 ed R3 servono per raggiungere l`equilibrio del ponte, indicato dallo zero segnato dal galvanometro, che avviene quando il prodotto delle resistenze di due lati opposti del quadrilatero è uguale al prodotto delle resistenze degli altri due lati. Per misurare Rx si usa la relazione:

Rx = (R1 / R2)·R3.
Nei ponti di antica costruzione in genere la pila, il galvanometro, lo shunt, i tasti e gli accessori erano posti all`esterno della cassetta.
Bibilografia: L. Olivieri. E. Ravelli, Elettrotecnica-Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da cui è tratto lo schema.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

Ponte di Wheatstone Allocchio Bacchini & C. – Milano mod. 1540 N° 519173



  Ponte di Wheatstone Allocchio Bacchini & C. – Milano, mod. 1540, matr. N° 519173. 
Nell`inventario D del 1956, al n° 1555 e in data giugno 1959 si legge: “S.E.B. Ponte di Wheatstone mod. 1540. ₤ 105.000. Prima destinazione LAMI”.
Cioè Laboratorio Misure Elettriche.

Come si vede nelle foto il galvanometro ha l`equipaggio mobile con specchietto a riflessione e numero di matricola: N° 682356.

All`interno del coperchio è riportato lo schema elettrico; inoltre a fianco dello schema si legge:

«Allocchio Bacchini & C. – Milano Stabilimenti elettrotecnici di Barlassina (S.E.B.) S.p.A. Via Savena, 07 . Milano . Tel. 470.0?? {illeggibile N.d.R.} Ponte di Wheatstone Mod. 1540 – N. 510173. Connettere la resistenza da misurare ai morsetti X. Scegliere i valori dei lati di rapporto A e B prossimi al valore della resistenza da misurare e tali da permettere di utilizzare il massimo numero di commutatori. Spostare la leva di blocco del galvanometro su “libero” ed abbassare il tasto 1/10 per ridurre la sensibilità dell`indicatore di zero durante i primi tentativi di equilibratura del ponte. Chiudere il tasto P poi G e regolare le decadi C fino a ridurre a zero il galvanometro. Aprire il tasto 1/10 ed abbassare il tasto 1/1, premere ancora i tasti del ponte e regolare l`ultima manopola del lato C fino a riportare a zero il galvanometro che si sarà spostato per effetto dell`aumentata sensibilità. Il valore della resistenza X è dato: X = (B/A) × C. Il ponte è alimentato da una pila a secco da 4,5 Volt, allogata insieme a quella di accensione del galvanometro posto nel vano davanti alla stessa. Si può alimentare a mezzo boccole poste sul fianco dell`apparecchio. – Per accendere la lampadina, far girare il grosso bottone ( portalampada) posto dietro il quadrante del galvanometro, finché la luce risulti brillante ed il traguardo ben nitido; per sostituirla estrarre verticalmente il portalampada. Bloccare l`equipaggio durante il trasporto, spostando la levetta sistemata nella parte anteriore del galvanometro. – Data 26/2/1959 …. Il collaudatore In Beltrami».
Su un lato della cassetta vi sono le boccole per le alimentazioni esterne del ponte e della lampada corredate dalle relative scritte.
Alcune foto mostrano l’alloggiamento delle pile, le
manopole che regolano i valori delle resistenze variabili, il galvanometro e le quattro spine collegate agli
alimentatori dall’Ing. Profumieri durante le prove di funzionamento. 

Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo acura di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.






Ponte di Wheatstone a filo, Officine Galileo N° 168930

  Ponte di Wheatstone a filo delle Officine Galileo. Matricola N° 168930.
Nell`inventario del 1906 al N° 638 si trova un “Ponte a filo 1 metro, ₤ 135”.
Nell`inventario del 1923 al N° 1180/73 si legge: “Ponte a filo da dimostrazione”.
Non si hanno indizi che si questo esemplare si possa identificare con quelli citati negli inventari e il suo aspetto suggerisce che sia dei primi anni trenta del Novecento.
  Il ponte di Wheatstone a filo è un metodo classico per la misura di resistenze da pochi decimi di Ω fino a centomila Ω.
Didatticamente è utile anche per illustrare la teoria del ponte.
Un filo calibrato è teso sopra una scala millimetrica bianca di portata un metro.
Sul filo scorre l`indice a forma di coltello per limitare l`errore di
parallasse.
Il cursore ha sulla sommità un tasto interruttore con molla di richiamo.
Alcuni grossi fili di rame applicati inferiormente completano il 
circuito e portano ai morsetti della resistenza incognita, della resistenza tarata, del galvanometro e della pila; questi apparecchi infatti vengono collegati esternamente.
La misura delle lunghezze deve essere molto accurata poiché la 
resistenza è direttamente proporzionale alla lunghezza del conduttore quando esso è omogeneo e calibrato.
Vedi in proposito la scheda relativa al ponte a filo Dall`Eco scrivendo “Dall’Eco” su Cerca.
La figura N 1139 è a pag. 268 del catalogo: Apparecchi per l’Insegnamento della Fisica a cura del prof. R. Magini, Officine Galileo, 1940.
 La figura Slide Wire Bridge è tratta da: A. F. Corbi Jr., Principles of permanent magnet movable coil and movable iron types of istruments, Monograph B-7, Weston Electrical Instrument Corporation, Newark-New Jersey 1928.
Foto di Daniele Maiani e di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.


 

 

 

 

 

 

 

 

Ponte di Wheatstone a filo A. Dall’Eco

      Ponte di Wheatstone a filo A. Dall’Eco.
Della ditta A. Dall’Eco Ing. Santarelli Successore, Firenze.
È un metodo classico per la misura di resistenze di valori compresi tra decimi di Ω fino a centomila Ω.
 Dalle poche notizie che si hanno sul costruttore si può datare il ponte intorno al 1920.
Nell’Inventario Generale del 1923 al N° 1181/74 si trova un “Ponte a filo da dimostrazione con righe di ottone Ing. Santarelli, ₤ 50” che potrebbe riferirsi a questo esemplare. Sulla base è teso un filo calibrato ed omogeneo accanto ad una scala millimetrica di ottone lunga un metro.
Sul filo si muove il contatto di un corsoio che poggia sull’asta metrica.
La lettura di precisione si fa mediante un nonio centesimale di metallo argenteo.

La misura delle lunghezze l ed L deve essere accurata poiché la resistenza è direttamente proporzionale alla lunghezza del conduttore, quando esso è omogeneo e calibrato.
La condizione di equilibrio si ottiene quando:
R1 / R2 = l / (L-l) = Rx / R3
Dove Rx è la resistenza incognita, R3 è una resistenza nota ed il rapporto R1 / R2 è critico per l’equilibrio del ponte. Vedi anche la scheda sul ponte a filo delle Officine Galileo.

 Lo schema elettrico in figura 3-124 è tratto da L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, pag. 462.
  Foto di Federico Balilli e di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.