Dispositivo Cambridge per lettura con il metodo oggettivo


Dispositivo Cambridge per lettura con il metodo oggettivo . Rinvenibile nell`inventario del Laboratorio di Elettronica al n° 29, in data giugno 1960, in cui si fa riferimento all`inventario D del 1956 n° 1715, ma in quest`ultimo non c`è corrispondenza descrittiva.
Esso è costituito da un trasformatore nascosto nella base, dal proiettore e dalla scala.
Per una descrizione del metodo di misura oggettivo,  scrivere: “lettura” su Cerca.
Per consultare la scheda relativa al galvanometro visibile nella seconda foto scrivere: “Cambridge” sempre su Cerca.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.

 

 

Calcolatore analogico EAI PACE TR-10 1ª parte (Museo MITI)

Calcolatore analogico EAI PACE TR-10 (Electronic Associates Inc.). Prima parte.
Nell’inventario D del 1956 si trova al n° 3299, risulta acquistato nel dicembre del 1962, importato dalla Silverstar Ltd.-Milano e destinato al Laboratorio di Elettronica.
In una targhetta si legge: “Dono della Fondazione Carlo e Giuseppe Piaggio – Genova”.
Il calcolatore analogico EAI TR-10 è il primo e il più piccolo a transistori realizzato dalla compagnia Electronic Associates Inc. West Long Branch, New Jersey nel 1960/1961 e fa parte della famiglia dei PACE.
Nella prima foto si possono vedere in fila in alto parecchie unità di potenziometri doppi, appena al di sotto di questi vi è la fila composta dagli attenuatori, ancora più in basso c’è la fila degli elementi non lineari (integratori, moltiplicatori e comparatori). Sotto ancora ci sono i moduli contenenti gli amplificatori operazionali duali con le loro resistenze esterne di feedback. Ed infine, nella parte più bassa c’è il pannello di controllo. La seconda foto mostra il TR-10 a cui è stato tolto il pannello frontale, è dunque ben visibile il sistema di contatti. Gli elementi passivi possono essere addizionati dall’esterno per convertire gli amplificatori in sommatori, per selezionare il valore desiderato da sommare, ecc.
Nelle foto si vedono i due tipi di resistenze da feedback che sono usate: un tipo per provvedere al percorso di feedback dall’uscita di un amplificatore operazionale al suo nodo sommatore l’altro è usato per regolare i vari ingressi di un sommatore o un integratore.  Abbiamo aggiornato la scheda dedicata al Recorder 7005B X-Y HP, dopo che abbiamo ritrovato il Variplotter EAI mod. 1100 E, la cui scheda è in questo sito.
Il calcolatore analogico consente di eseguire le operazioni di somma, moltiplicazione, divisione, integrazione e la soluzione di equazioni differenziali ecc.. All’epoca era considerato veloce, ma di scarsa precisione in quanto le soluzioni dovevano essere ricavate da misure sui grafici ottenuti con plotter x-y o visualizzati da un oscilloscopio. A differenza dei computer digitali, gli analogici simulano i processi fisici o direttamente i problemi di tipo matematico mediante sistemi elettronici che seguono leggi analoghe.
Le aree delle sue applicazioni tipiche riguardano la soluzione di quei problemi richiedenti soluzioni multiple di equazioni. Come ad esempio la soluzione di equazioni differenziali nelle quali il problema è cercare le condizioni iniziali per soluzioni specifiche delle equazioni stesse. Oppure operazioni ripetitive ad alta velocità; rapida approssimazione del sistema di parametri ottimale e la determinazione di regione di stabilità di sistemi di controllo; calcolo approssimato ed esposizione delle trasformate, come gli integrali di Fourier, gli integrali di sovrapposizione e le funzioni di correlazione. Più un’ampia varietà di problemi di calcolo di routine richiedenti numerose soluzioni.
Qui riportiamo due esempi di calcolo di una equazione differenziale lineare del secondo ordine e la soluzione di una forma normalizzata dell’equazione differenziale di Van der Pol.
Queste pagine sono state tratte da due brochure custodite presso la sezione Elettronica e da ciò che abbiamo trovato in rete agli indirizzi elencati qui di seguito.

I collegamenti fra i componenti si realizzano con cavetti muniti di spine alle estremità. Il calcolatore è attualmente esposto al Museo MITI.
Per consultare le altre due schede dedicate ad esso scrivere: “TR.10” su Cerca.
Indirizzi utili:
http://www.analogmuseum.org/library/eai_tr-10.pdf

http://bitsavers.org/pdf/eai/tr-10/AC6020-1_EAI_PACE_TR-10_Analog_Computer_Operators_Handbook.pdf

http://bitsavers.org/pdf/eai/tr-10/EAI_TR-10_Brochure.pdf
http://bitsavers.org/pdf/eai/tr-10/TR10-Application%20Notes.pdf
Il calcolatore è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Le ultime tre foto sono di Contemporanea Progetti.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Derivatore C.G.S. N° 2160282-93


Derivatore C.G.S. matr. N° 2160282-93.
Non è stato rinvenuto negli inventari dell`epoca per la loro genericità descrittiva, risale quasi certamente agli anni 1961- 62.
Era impiegato come shunt di un voltamperometro della Olivetti come il Mod. HW18T matr. N° 2160290 che era in dotazione alla sezione Elettronica, per ottenere le portate di 3 e 7,5 A, semplicemente inserendolo in parallelo allo   strumento. Il morsetto comune è indicato con la lettera +, l`altro morsetto va scelto a seconda della portata desiderata: lo strumento andava collegato tra i morsetti + e – riconoscibili anche per la scritta “APP”, come si vede nelle foto.
Lo schema di inserzione si può osservare in una foto del suddetto strumento; a tale scopo scrivere:
“Voltamperometro C.G.S. Mod. HW18T” su Cerca. Ovviamente al suo interno vi sono resistori di valori opportuni per ottenere le varie portate.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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7005B X-Y RECORDER HP per l’ EAI PACE TR-10 (Museo MITI)

7005B X-Y Rercorder della Hewlett-Packard, per il calcolatore analogico EAI TR-10.
Nell`inventario del Laboratorio di Elettronica, Reparto n° 7,  è registrato in data settembre 1973 al n° 6359. Questo recorder è attualmente a corredo del TR-10 EAI.
In origine si usava il variplotter mod. 1100 E della EAI che è stato ritrovato nel 2019, molto dopo l’inaugurazione del Museo MITI avvenuta nel 2012.
Esso serve per tracciare i grafici sui quali poi vanno fatte misure accurate per ottenere le soluzioni approssimate dei problemi risolti dal calcolatore analogico.
Qui riportiamo una pagina tratta da un catalogo della HP rinvenibile all’indirizzo: http://hparchive.com/Catalogs/HP-Catalog-1969.pdf .In questa scheda vi sono le foto del recorder e inoltre due grafici delle soluzioni di due equazioni differenziali lineari di secondo ordine e un grafico della soluzione dell’equazione di Van der Pol; le stesse si trovano nella terza parte dedicata al Calcolatore analogico EAI TR-10. Queste immagini sono tratte da un opuscolo di istruzioni a corredo del EAI TR-10.
Il recorder HP è attualmente esposto al Museo MITI insieme all’EAI TR-10, su proposta di Fabio Panfili.
Per consultare le schede dedicate all’EAI TR10 scrivere “EAI TR10” su Cerca.
Per la scheda dedicata al variplotter mod. 1100 E della EAI scrivere “1100 E”.
Le foto dei due strumenti EAI TR-10 e recorder HP sono state scattate da Daniele Maiani nel 2004.
 Le altre foto sono di Claudio Profumieri. Elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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Elettrodinamometro SEB Mod. EP 2/72 N° A23873


Elettrodinamometro SEB Mod. EP 2/72 matr. N° A23873.
Le sue dimensioni sono: 22 × 14 × h 15 cm.
Questo tipo di strumento è un galvanometro in C. A. nel quale al posto del magnete permanente vi sono due bobine fisse uguali affacciate ad una distanza tale che fra loro trova posto la bobina mobile; esse sono collegate in serie e percorse da una corrente If. La bobina mobile è percorsa dalla corrente Ib che si vuole misurare, e dunque il suo funzionamento si basa sull`interazione tra le due correnti. Ne risulta che la coppia motrice generata è proporzionale al prodotto dei valori istantanei delle due correnti; se le correnti sono continue la deviazione dell`ago è costante. Dunque questo tipo di galvanometro è adatto per correnti alternate sinusoidali: se le correnti di ugual frequenza sono in fase (in questo caso fino a 100 Hz, come si legge qui di seguito), valgono i valori efficaci delle due correnti. Se le correnti sono sfasate, la formula della coppia è più complessa ed esula dall`intento di queste note, così come nel caso di correnti periodiche non sinusoidali. Se le correnti sono di frequenza diversa il valor medio della coppia è nullo. La coppia antagonista in genere è fornita da due molle a spirale che conducono la corrente Ib. Questo esemplare ha la bobina mobile montata su perni, mentre nel sito si possono osservare altri galvanometro elettrodinamici con sospensione a filo.
Il più antico di essi è attualmente esposto al Museo MITI. Nel certificato di collaudo, che si trova all`interno, si legge: «SEB. Stabilimenti Elettrotecnici di Barlassina – Milano CERTIFICATO DI COLLAUDO Oggetto: ELETTRODINAMOMETRO a perni mod. EP N° A23873. CARATTERISTICHE RILEVATE.
Sensibilità : 14,8 ×
10  -6 A / div. nella bobina mobile, con 100 mA in fase nelle bobine fisse. Resistenza bob. mob. 179 Ohm. Resistenza bob fisse 129 Ohm. Induttanza bob. mob. 0,00976 Henry. Induttanza bob. fisse 0,1181 Henry. Adatto per frequenze sino a 100 Hz. ….. DATA 17 / 2 / 72».
Sullo strumento, in alto vi sono due coppie di boccole-morsetti: quelle di sinistra recano la scritta: “Bm”; quelle a destra: “Bf”. Appena sotto si trova la vite per azzerare il galvanometro. Al centro ci sono il logo della ditta e appena sotto il BLOCCO del galvanometro che è situato in basso. E infine sotto a destra si legge il numero di matricola. I simboli CEI ben visibili sul quadrante del galvanometro indicano: strumento elettrodinamico; da usare col quadrante orizzontale; a corrente alternata; tensione di prova 500 V. A destra in alto sempre sul quadrante si osservano il logo SEB della ditta e la scritta: “MOD. EP 2/72”.
Per un approfondimento del suo funzionamento si consigliano i testi: L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica Misure elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962. da pag. 111 a pag. 114; P. Malcovati, Strumenti Analogici, Corso di Misure Elettriche che si trova all’indirizzo: http://sms.unipv.it/misure .
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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