Cannocchiale Galileo per metodo di misura soggettivo ideato nel 1826 da Poggendorf. Delle Officine Galileo di Firenze, matricola N° 1756.
Nell`inventario D del 1919, pag. 53, al n° 1090/26 si legge testualmente: “Cannocchiali Officina Galilei, uno con scala di legno… Quantità n° 2, ₤ 300”.
Forse era usato in abbinamento con la scala di lettura riportata in altra scheda che reca il n° 1098/34 del costo di ₤ 50 o con quella n° 1096/32 del costo di ₤ 30, che non ci è pervenuta.
La messa a fuoco si ottiene con una vite a cremagliera che nel punto di più frequente impiego è stata danneggiata.
Ad un sommario esame il sistema di lenti risulta in cattivo stato.
La base forse è stata ricostruita.
Il cannocchiale dunque veniva usato per misure di precisione strumenti a specchio col metodo soggettivo o di Poggendorf illustrato in figura dove S è lo specchietto dello strumento di misura; LL è la scala, δ è l`angolo di deviazione dello specchietto che il sistema di lettura raddoppia. Il punto A si vede riflesso dallo specchio con il cannocchiale. La distanza a dal centro della scala ad A si trova con la relazione a = l · tang 2 δ che , per piccoli angoli, si può approssimare ad a ≈ 2 l δ.
Bibliografia:
L. Olivieri e E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da cui è tratta la figura 1-430.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.