Calcolatore elettronico Olivetti P 101 (Museo MITI)

        Calcolatore OLIVETTI Programma 101.
Sin dall`inizio dell`anno 1964 un piccolo gruppo di ricercatori della divisione Elettronica Olivetti diretta dall`ing. Pier Giorgio Perotto (1930 – 2002) cominciò a progettare una macchina non solo capace di compiere calcoli complessi quanto di gestire in modo automatico l`intero procedimento di elaborazione elettronica dei dati. Fu realizzato un primo prototipo con il nome iniziale di “perottina” e poi con il nome definitivo di Programma 101 o P 101.
L`elaboratore fu presentato per la prima volta al B.E.M.A. (Business Equipment Manufactures Association) di New York nell`Ottobre del 1965.
Ebbe un enorme successo ed interesse; il suo prezzo era di circa 6.000.000 di lire.
Nell`annno 1966 furono prodotti circa 2500 esemplari, dei quali gran parte furono esportati; durante tutto il ciclo di vita dell`OLIVETTI P101 ne furono prodotti circa 45.000 esemplari.
Uno di questi è in mostra presso il “The National Museum of Computing” in Inghilterra.
Si può affermare che il COMPUTER OLIVETTI P101 diede inizio all`era dell`informatica di massa.
Poteva essere considerato il primo PERSONAL COMPUTER, infatti quest`ultimo cominciò a diffondersi nel mondo nei primi anni `70.
Caratteristiche tecniche: la Memoria volatile era organizzata in dieci REGISTRI, 2 per il programma, 3 operativi e 5 numerici. I due registri programma possono contenere un massimo di 48 istruzioni. I tre REGISTRI OPERATIVI M, A ed R hanno la capacità di 22 cifre più virgola e segno algebrico. Nel registro M sono contenuti i dati impostati in tastiera, nel registro A si formano i risultati delle operazioni con il numero dei decimali predisposto; nel registro R si formano i risultati dell`addizione, sottrazione, moltiplicazione, ed il resto della divisione, senza limitazione di decimali. I 5 REGISTRI NUMERICI B, C, D, E, F hanno la capacità di 22 cifre più virgola e segno, utilizzati per la memorizzazione di dati costanti e risultati intermedi di operazioni aritmetiche eseguite dai registri operativi. La componente essenziale della memoria era costituita dai TRANSISTOR (in quegli anni i circuiti integrati erano ancora in fase sperimentale); fu adottato un componente usato soprattutto su apparecchiature dedicate: la linea magnetostrittiva nella quale i dati si memorizzavano dinamicamente lungo un anello in materiale trasmissivo. Un Programma Sorgente poteva essere archiviato su scheda magnetica.
Nell`anno 1995, in occasione della Seconda Settimana della Cultura Scientifica, chi scrive queste note mise in funzione un esemplare (allora in disuso da circa 15 anni), dei pochi rimasti nella specializzazione INFORMATICA.
Il lavoro durò parecchi giorni, ma andò a buon fine.
Fu evidente la lentezza del mitico P 101 rispetto alle tecnologie informatiche dell`anno 1995, ma la macchina rispose bene ai comandi impartiti ed ai segnali visualizzati, (rosso e verde) rispettivamente esecuzione di programma e anomalie varie, e si mostrò anche precisa nei calcoli, con stampa su stampante del programma impresso nella memoria e dei risultati dell`elaborazione.
Il tutto fu possibile grazie alla fornitura di una cinghia di pochi centimetri di diametro atta a far ruotare la ‘ruota fonica’ della stampante (per la combinazione dei caratteri stampabili) fornita dall`allora tecnico Olivetti p.i. Paolo VALLESI di Fermo, e dalla fornitura di una cinghia “ORING” del diametro di 20 cm atta a far ruotare la ventola di raffreddamento dell`alimentatore in c.c. del Calcolatore; la cinghia fu fornita dal p.i. Nicola TILLI del C.A.P. Furono fatti girare alcuni programmi, ad esempio la risoluzione di una equazione di secondo grado, il calcolo della resistenza risultante di più resistenze in parallelo ecc.
L`evento fu ripreso e trasmesso da una televisione a carattere locale.
Il calcolatore è esposto al Museo MITI, su proposta di Alessandro Bastarelli.
Foto di Daniele Maiani e di Contemporanea progetti. Elaborazioni di Fabio Panfili. 
Testo di Alessandro Bastarelli.