Buretta a pistone della METROHM e contenitore di HCl. Questi due oggetti fanno parte del dispositivo per la titolazione potenziometrica con il Titriskop E 366.
Sul cilindro di vetro si legge: “EA 734 – 20”.
Più in alto ancora, sul rubinetto a tre vie, si legge: “METROHM”.
Un’altra buretta a pistone identica fa parte della collezione del Montani, anche se non ne abbiamo trovato riferimento nell’inventario D del 1956 .
A pag. 199 di SCIENCE Vol. 127 del 24 gennaio 1958 si trova la pubblicità sulla buretta a pistone per titolazioni più accurate e più rapide.
Vedi la prima figura.
Detto volume si trova all’indirizzo:
http://science.sciencemag.org/content/sci/127/3291/local/front-matter.pdf
Dove è scritto:
«Buretta automatica a pistone per velocissime più accurate e più convenienti titolazioni.
La buretta a pistone elimina tutti gli svantaggi della
buretta di precisione convenzionale, come l’incertezza dovuta a lettura errata del menisco, adesione del titolante alle pareti della buretta, rotture e ingombranti allestimenti.
La buretta a pistone viene azionata e si riempie con facilità, è ugualmente adattabile per titolazioni a livello visivo ed elettrometriche.
È disponibile in un modello manuale e motorizzato
con capacità di 100 e 200 ml. Precisione: 0.01 e 0.02 ml
rispettivamente».
Sempre su SCIENCE del 4 marzo 1960, pag. 673, visibile all’indirizzo:
http://science.sciencemag.org/content/sci/131/3401/local/back-matter.pdf ,
in una pubblicità di una più moderna buretta a pistone della METROHM si legge:
«La buretta Metrohm Piston è disponibile in due modelli, a comando manuale e motore guidato. Il principio è quello di un pistone che sposta un liquido in un cilindro.
Il pistone è mosso da un perno, [ e un sistema vite senza fine-madrevite per la regolazione fine, N.d.R.] che è girato a mano o da un motore. Il riempimento e lo scarico sono controllati da un rubinetto a tre vie. Sia il cilindro di vetro che il pistone in teflon possono essere rimossi immediatamente per la pulizia.
A causa delle strette tolleranze dell’alesaggio, la precisione nominale della buretta a pistone è almeno uguale a quella di una buretta design standard.
La precisione è superiore a causa dell’eliminazione degli errori visivi di lettura dovuti al menisco e perché il titolante non può aderire alle pareti della buretta».
Il comando manuale si basa su una regolazione grossolana e una fine che agiscono entrambe sulla vite senza fine del pistone. La regolazione grossolana si ottiene spingendo il piolino rosso lungo la scanalatura e questa operazione serve ad esempio per posizionare il liquido al livello desiderato prima di iniziare la titolazione. La regolazione fine si ha ruotando opportunamente il cilindro superiore nel quale sono indicati i centesimi di millilitro e dunque la si usa durante la titolazione.
Per avere ulteriori informazioni sul Titriskop E 366 si consiglia di vedere le due schede relative alle istruzioni per l’uso scrivendo “E 366 B” su Cerca. Per consultare le altre schede scrivere “METROHM” su Cerca.
Si ringraziano vivamente il C.D. dott. Cosimo Santini e la dott.ssa Giovanna Valvassori della METROHM Italiana Srl, per la cortese collaborazione.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche in rete di Fabio Panfili.
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