Bobine di un galvanometro tipo Wiedemann a riflessione. Prima parte.
L`identificazione si deve al Dr. Sergio Pandolfi di Pesaro (consultare il sito www.storiascienzatecnica.it ) che gentilmente ci ha fornito le giuste indicazioni.
Esse appartenevano ad un galvanometro di Wiedemann che si presume sia andato perduto tra il 1906 e il 1912.
Infatti nell`inventario dell`agosto del 1906, a pag. 164 n° 648 si legge: “Gabinetto di Elettrotecnica. Galvanometro a riflessione tipo Wiedemann. Condizione: buona, già esistente. ₤ 157”.
Inoltre a pag. 170, n° 682, si legge: “Gabinetto di Elettrotecnica. Galvanometro a magnete mobile (Wiedemann) (costruito nell`officina addetta al Gabinetto). Condizione: buona. ₤ 103, 38”.
Negli inventari del 1912, del 1919 e seguenti i due galvanometri non sono più elencati. Probabilmente sono andate perdute ameno altre due bobine, poiché ai lati del galvanometro andavano poste coppie identiche.
Il galvanometro della seconda foto appartiene alla Collezione dell’Istituto Toscano e attualmente è esposto
al Museo FirST di Firenze (https://www.fstfirenze.it/), a cui collaborava il dott. Paolo Brenni (vedi
bibliografia).
Nella terza e quarta si vedono altri due galvanometri che appartengono alla Collezione della Sezione di
Fisica del Museo per la Storia dell’Università di Pavia. Vedere agli indirizzi:
https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00186/?
view=autori&offset=0&hid=26862&sort=sort_int
e
https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00246/ .
La figura 188 è tratta dal volume di B. Dessau elencato in bibliografia, nel quale si legge la seguente
descrizione: «Il galvanometro di Wiedemann (fig. 188) ha l’ago a forma di anello o di campana, sospeso
nella cavità di un blocco di rame fra due rocchetti, che si spostano lungo una guida per variare la
sensibilità e che secondo il bisogno possono sostituirsi con altri di filo più o meno lungo e sottile. Con
rocchetti di 400 ohm di resistenza una corrente di un microampère dà una deviazione di 10 mm sulla scala
posta ad 1 m di distanza dallo specchio».
Il lettore può cercare la Bussola delle Tangenti nella sezione Fisica e trovare una descrizione dell’ago a forma di campana e della funzione della cavità di una sfera di rame nella quale il moto del magnetino a forma di campana produce delle correnti di Foucault che ne smorzano le oscillazioni.
La figura 3 è a pag. 11 del catalogo: Hartman & Braun Electrical Measuring Instruments Bockenheim-Frankfort o. M., Edition 1894. Rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/completecatalogu00hartiala/mode/2up?q=Hartmann+Braun
E si trova anche all’indirizzo:
https://www.phys.uniroma1.it/DipWeb/museo/galvspecw.html,
dove M. Grazia Ianniello illustra il galvanometro.
La figura 7 è tratta da: “The World’s Columbian Exposition Chicago 1893. German Exhibition. Group 21.
Special Catalogue of the Collective Exhibition of Scientific Instruments and Appliances exhibited by the
Deutsche Gesellschaft für Mechanik und Optik Berlin”, dove a pag. 39 si vede che la figura precedente
rappresenta lo stesso galvanometro di Wiedemann costruito almeno 42 anni prima dalla Max Kohl
Chemnitz. Il catalogo è rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/specialcatalogu00unkngoog/page/n191/mode/2up
La figura 2365 si trova a pag. 630 del catalogo Preisliste Nr. 21 Physikalische Apparate. Max Kohl,
Chmenitz i.S. (post 1905), rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/physikalischeapp00kohlrich/page/n5/mode/2up?q=Max+Kohl%2C+Chemnitz .
La figura 61331A su trova a pag. 881 del catalogo Price List No 50 Vols. II and III Physical Apparatus
Vol II Max Khol A.G. Chemnitz [1909-11?], rinvenibile all’indirizzo:
https://ia802605.us.archive.org/4/items/pricelistno5023kohlrich/pricelistno5023kohlrich.pdf
Per vedere la seconda e terza parte scrivere “Wiedemann” su Cerca.
Bibliografia: B. Dessau, Manuale di Fisica – Elettrologia, Vol. III, Società Editrice Libraria, Milano 1935,
pag. 394 e segg.. . P. Brenni, “Gli strumenti di fisica dell’Istituto Tecnico Toscano – Elettricità e
magnetismo” Fondazione Scienza e Tecnica, Le Lettere Firenze, 2000, pag. 124 e segg. .
Foto di Claudio Profumieri, collaborazione di Sergio Pandolfi che ringraziamo, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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