Arco scaricatore a corna.
Nell`inventario del 1926 se ne trovano tre: due al n° 439/1398: “Scaricatore a corno 1 p interno ed 1 p per esterno, su base metallica; N° 2; ₤ 62” e il terzo al n° 624/2206 : “Arco scaricatore; ₤ 30”.
Normalmente serve per scaricare una bottiglia di Leyda o una macchina elettrostatica: infatti mentre si avvicinano le sue estremità ai poli scocca una scintilla, ma per essere sicuri di avere scaricato gli oggetti è bene porre in contatto ogni corno con il relativo polo provocando un deciso corto circuito.
Questo accorgimento evita di ricevere una scossa dovuta alla carica residua del dielettrico polarizzato.
L`arco è costituito da due manici isolanti, ognuno dei quali porta un robusto filo di ottone che è saldato da una parte su un fulcro, mentre dall`altra parte termina con una sferetta. Pertanto esso si può adattare alla conformazione degli oggetti da scaricare.
Un altro suo uso, che ne muta il nome in arco eccitatore, consiste nel provocare volutamente la scarica di una bottiglia di Leyda per eseguire lo studio delle scintille e dei loro effetti; a tal proposito si vedano le figure sottostanti: la bottiglia e l`arco eccitatore costituiscono un circuito risonante RLC.
Le scariche infatti sono oscillazioni elettriche smorzate ad alta frequenza e provocano treni d`onde elettromagnetiche, come risultò fin dagli studi sperimentali dovuti ad H. Hertz nel 1888.
Per inciso si ricorda che Temistocle Calzecchi Onesti, nato a La Pedona nel 1853, quando insegnava fisica al Liceo Classico A. Caro di Fermo nel 1884, compì lunghe ricerche sistematiche sul coherer.
Questo è un tubetto sensibile alle onde elettromagnetiche, contenente limature di ferro, che fu usato da M. Popoff nel suo ricevitore per segnalare gli effetti dei fulmini lontani (Popoff ne divulgò la notizia nell`aprile del 1895) e successivamente negli anni 1895-1987 fu impiegato da G. Marconi nei suoi primi apparati riceventi.
Nei primi dispositivi sperimentali dunque, le onde radio erano generate provocando scariche elettriche.
Per osservare l’arco scaricatore in uso si veda il video del Prof. Paolo Brenni realizzato per la Fondazione Scienza e Tecnica all’indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=0vbStOvfVGg .
La figura 84-30 è tratta da A Catalogue of Physical Instruments (catalogue 17) L. E. Knott Apparatus
Company Boston 1912, rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/catalogofphyinst00knotrich?q=Catalogue+of+Physical+Instruments .
Le figure 5695 e 5696 sono tratte dal Catalogue des Appareils pour l’Enseignement de la Physique
construits par E. Leybold’s Nachfolger Cologne (1905 ), rinvenibile all’indirizzo:
http://cnum.cnam.fr/PDF/cnum_M9915_1.pdf .
La figura 654 è tratta da G. Veroi, Elementi di Elettrotecnica, Misure Elettriche, Vol. I UTET Torino 1909.
Le figure 795 e 789 sono tratte da Elementary Treatise on Phisics Experimental and Applied transalted
from Ganot’s Éléments De Physique by E. Atkinsons, W. Wood & Co. New York 1910, rinvenibile all’indirizzo:
https://archive.org/details/treatphysics00ganorich .
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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