Amperometro magnetoelettrico a zero centrale da quadro Siemens & Halske N° 2081867.
Nell’inventario generale del 1923, al n° 1112/5 si legge: “Amperometro elettro-magnetico per corrente continua ed alternata, scala doppia 0 – 10 amp. S.H. attacchi posteriori. Quantità 1”.
Non è possibile stabilire che si riferisca a questo strumento poiché attualmente vi sono altri cinque esemplari con la stessa portata e lo zero centrale; inoltre per misurare in C.A. dovrebbe avere un raddrizzatore.
Nell`inventario D del 1937, al n° 134 si legge: “Amperometro da quadro, m.e. – SH- 10A – zero centrale – N° 2081867 – con shunt – su mensola. – ₤ 100. Prima destinazione Laboratorio Macchine Elettriche”.
Siamo quasi certi che esso sia più antico, ma gli inventari precedenti sono troppo vaghi nelle descrizioni.
Lo strumento è del tipo magnetoelettrico, cioè l`equipaggio mobile è costituito da una bobina immersa nel campo di un magnete permanente, ha i morsetti posti sul retro, con lo shunt collegato in parallelo tramite due fili avvolti insieme, come era d`uso all`epoca. Tale tipo di collegamento serviva per attenuare gli effetti magnetici delle correnti circolanti nei due fili.
Sul quadrante, oltre al logo della ditta e la grande A, in basso si leggono il numero di matricola, e i simboli del suo funzionamento: in corrente continua, in posizione verticale con equipaggio mobile immerso nel campo di un magnete permanente.
Sullo shunt si leggono, oltre al logo S&H, MV, 10 A, la matricola N° 2081864/68 come quella dello shunt dello strumento quasi identico matr. N° 2081864 che si può vedere in questa stessa Sezione dedicata ad Elettrotecnica. Lo shunt ha la forma di una lamina e generalmente è di manganina.
Dopo il ritrovamento (maggio 2014), l`ing. C. Profumieri ha sottoposto l`amperometro ad una attenta e meticolosa pulizia.
Nota: nell`inventario generale del 1923, a pag. 34, n° 1116/5 si legge: “Amp. elettromagnetico per C.C. e C.A. scala doppia 0 – 10 A SH attacchi posteriori”; la descrizione differisce sia per il termine “scala doppia” sia per la capacità di misurare in C.A. che per gli strumenti di tipo magnetoelettrico richiede la presenza di un raddrizzatore.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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