L`amperometro C. G. S., matr. N° 2787786, è stato donato nel gennaio del 2016 dal P.I. Sig. Guido Barbieri di Modena, tramite Fabio Panfili e Stefano Luzi, e va ad arricchire la collezione del Montani.
Il numero di matricola suggerisce una data di fabbricazione intorno ai primi anni `60.
L`amperometro è a zero centrale e, oltre a misurare, indica se in una misura continuativa nel tempo la corrente abbia cambiato verso rispetto a quello che aveva all`inserimento dello strumento, come un galvanometro.
Sul quadrante in alto si vede la scala con portata massima di 75 divisioni. In basso a sinistra vi sono: il logo della C.G.S. ITALIA; il modello HW 18 T e il numero di matricola. Al centro, ancora più in basso si legge: “80 mV ai capi del cordone di m 1,5 mm² 3”.
Sulla destra, in linea con le scritte a sinistra, si legge: “mA 26”; poi i simboli CEI dicono che:
a) la classe dello strumento è 0,5;
b) lo strumento è a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente;
c) è costruito per misure in C.C.;
d) la tensione di prova di isolamento è di 2 kV;
e) per eseguire le misure il quadrante va messo in posizione orizzontale.
La scala è tipica degli strumenti a bobina mobile ed è lineare; sotto di essa campeggia la lettera A.
All`interno dello sportellino c`è lo schema molto semplice che indica come ottenere le portate di fondo scala con l`ausilio di un derivatore adatto e riporta i valori seguenti: 37,5 A, con 0,5 A/div; di 75 A con 1 A/div; 150 A con 2 A/div e 300 A con 4 A/div.
Il derivatore non fa parte della collezione.
L`ing. Claudio Profumieri ha provato lo strumento che risulta perfettamente funzionante.
Un sentito ringraziamento va al Sig. Guido Barbieri che, pur non essendo un ex allievo, ha voluto donare molti pregevoli strumenti al Montani.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo di Fabio Panfili.
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