Galvanometro aperiodico/balistico del tipo Deprez d`Arsonval, matr. N° 24314.
Della H. Tinsley & Co. London S.E. .
Nell`inventario D del 1937 si trova al n° 922 e risulta acquistato il 29 novembre 1938 al costo di ₤ 1.375. Nell`inventario si legge inoltre: «completo di scala trasparente con treppiede e telescopio (₤ 790) [il piccolo telescopio ci è pervenuto N.d.R.]. Prima destinazione: lab. Radio».
Un secondo esemplare, esposto in Aula Magna del Triennio, non è citato negli inventari.
Sulla targhetta nera anteriore è stampato: «REFLECTING GALVANOMETER LINK IN APERIODIC LINK OUT BALLISTIC H. TINSLEY & Co No. 24314».
Diametro 170 mm, altezza totale 250 mm.
In genere lo strumento veniva acquistato con un corredo di equipaggi mobili con caratteristiche diverse, alloggiati in apposite colonnine facilmente sostituibili.
Di questo esemplare esiste solo la colonnina visibile nelle foto.
In entrambe le colonnine di ottone vi è il N° 22977.
Nel giugno del 2010 l`ing. Claudio Profumieri ha restaurato i fili di sospensione della bobina mobile, che presenta una resistenza di 647 Ω, ma il funzionamento del galvanometro è difettoso forse per un precedente e maldestro restauro. Quando esso è nella posizione “link in” tra i morsetti esiste una resistenza di 554 Ω, poiché viene inserita in parallelo alla bobina mobile una resistenza di 3840 Ω.
Invece nella posizione “link out” tra i morsetti c`è la sola resistenza della bobina mobile.
Questa consiste in un lungo filo sottile avvolto in molte spire su un supporto di legno leggero; non è presente al suo interno alcun materiale ferromagnetico.
Ci pare strano il sistema di bloccaggio della bobina per evitare danneggiamenti durante il trasporto dello strumento: un dado in ottone di forma conica, se opportunamente avvitato, blocca la bobina nel suo centro; però in posizione di sblocco, la vite che attraversa il supporto di legno permette una limitata rotazione dell`equipaggio.
I piedini al solito sono regolabili in altezza per ottenere il giusto livellamento dello strumento prima del suo uso.
In un galvanometro magnetoelettrico sono importanti il periodo di oscillazione e lo smorzamento dell`equipaggio mobile.
Un galvanometro è aperiodico quando la bobina mobile nel suo movimento raggiunge il punto di equilibrio senza oscillare intorno ad esso.
Il moto aperiodico più rapido coincide col passaggio da moto oscillatorio al moto aperiodico.
A questo punto critico corrisponde un valore particolare della resistenza elettrica complessiva di tutto il circuito, perché in generale la coppia di smorzamento è inversamente proporzionale alla resistenza del circuito esterno e a quella propria del galvanometro.
Un galvanometro magnetoelettrico è balistico quando le sue particolarità costruttive lo rendono idoneo a rilevare la deviazione massima raggiunta dall`equipaggio mobile, dovuta ad una coppia motrice di durata tanto breve da somigliare ad un urto.
Ne diamo due esempi classici: la coppia motrice generata: 1°) dalla scarica di un condensatore attraverso la bobina dello strumento; 2°) dalla corrente indotta in un solenoide soggetto ad una rapida variazione di flusso magnetico.
Il galvanometro balistico deve trasformare il rapido impulso ricevuto in una lenta elongazione. Ciò richiede un periodo proprio di oscillazione molto lungo, dell`ordine di alcune decine di secondi (almeno un centinaio di volte la durata dell`impulso); quindi il momento di inerzia dell`equipaggio mobile è molto più grande di quello dei normali galvanometri.
Per concludere, il galvanometro balistico serve per misurare la quantità di cariche che ha determinato l`elongazione balistica poiché vi è una relazione di proporzionalità fra queste due grandezze.
Per tarare lo strumento nel modo più semplice si ricorre alla scarica attraverso di esso di un condensatore di capacità nota che era stato caricato ad un tensione misurata con precisione.
In alcune foto si vede la targhetta e, attraverso l’oblò, l’equipaggio mobile con lo specchietto; parte dell’equipaggio con l’avvolgimento.
Il foglio, con brevi istruzioni scritte a penna, si trova nella scatola di legno per il trasporto e la conservazione del galvanometro. Si noti la traduzione aggiunta all’originale.
Bibliografia:
L. Olivieri, E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962.
Lo strumento è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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