Mulinello di Woltmann.
Nell`inventario particolare per categoria n° 8 del 1925 al n° 48/471 di pag. 135 si legge: “Filotecnica Salmoiraghi, via Raffaello Sanzio, Milano; Molinello Voltmann con 1 asta fissa tubo acciaio – 1 fettuccia metrica – un cronografo centesimale; ₤ 908,10”.
A conferma, nell`inventario particolare per reparto n° 7 a pag. 58, n° 60/471, si legge: “Filotecnica Salmoiraghi. Via R. Sanzio 5 – Milano. Molinello Voltmann con 1 asta fissa tubo acciaio. 1 fettuccia metrica – 1 cronografo contasecondi. Quantità 1. ₤ 908,10”.
Per finire, nell`inventario D del 1937 al n° 886 si legge: «Mulinello di Woltmann completo di accessori e astuccio N° 36254. ₤ 200».Sul timone dell`apparecchio si legge: « “La Filotecnica” – Ing. A. Salmoiraghi S. A. Milano 36254».
Il numero di matricola è riportato anche sull`elica.
Il mulinello di Woltmann in oggetto è un misuratore ad elica di velocità dell`acqua.
Fu inventato nel 1790 da R. Woltmann (1757 – 1837) ingegnere idraulico.Inizialmente veniva chiamato correntometro ad elica.
La velocità di rotazione del rotore è proporzionale alla velocità del liquido.
Una cordicella permette di iniziare e terminare la misura disinserendo o inserendo un fermo alle ruotine sulle quali si fanno le letture. Nel contempo si fa partire e poi si arresta un cronometro.All`interno del coperchio della cassetta di legno che lo contiene si trova un cartellino recante la scritta:
«Molinello N. 36254, elica unica. Taratura eseguita il 6 – 3 – 1940. Per 0,2 ≤ n ≤ 2 …. V = 0,0037 + 0,2471 n …. Per 2 ≤ n ≤ 8 …. ≤ …. V = 0,2656 n …. dove V = velocità dell`acqua in m/sec. n = numero dei giri d`elica al secondo. … “La Filotecnica” Ing. A. Salmoiraghi S. A. – Milano».
Nella cassetta si conservano inoltre: il grafico di taratura eseguito dalla ditta il 15 dicembre 1924 e la tabella relativa alla taratura con specificati i dati attendibili; un breve elenco delle formule utili per il corretto uso del mulinello della Filotecnica datato 15 dicembre 1924 e un diagramma eseguito da un allievo, tal G. Innocenzi del V° Sup. Sez. Mecc. .
Lo strumento è esposto al Museo MITI su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo provvisorio di Fabio Panfili.
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