Apparecchio per la misura dell`impronta Brinell accessorio della pressa Mohr & Federhaff. Seconda parte.
Probabilmente acquistato nel 1914.
Nell`inventario D del 1919 al n° 1408/27 si legge: “Altro apparecchio in alluminio da unirsi alla pressa Brinell per misurare la profondità della calotta e 5 sfere d`acciaio di ricambio”.
Mentre nell`inventario particolare per reparto del 1923 si legge al n° 24/343: “Misuratore profondità impronta pressa Brinell – ₤ 150”.
All`interno dell`astuccio si legge: “Manneimer – Maschinenfabrik Mohr & Federhaff Mannheim”.
Nello schedario presso il Laboratorio Tecnologico della Specializzazione Meccanica abbiamo rinvenuto una relazione redatta dall`allievo Alfredo Secciani del 4° Superiore di Meccanica, diplomatosi nell`anno scolastico 1932-33. Almeno così risulta in una nota a matita a margine del foglio.
Abbiamo ritenuto doveroso pubblicare queste pagine sia per rendere omaggio agli ex allievi sia per mostrare le competenze da essi conseguite presso il Montani. Competenze che si evidenziano anche in altri lavori, diventati parte preziosa del patrimonio dell`Istituto.
Non abbiamo corretto le imprecisioni nell`esposizione per rendere il lavoro nella sua veste genuina.
Nella foto dell’ultima pagina si possono vedere le correzioni in matita blu di alcuni numeri, evidentemente fatte dall’insegnante.
«ESERCITAZIONI DI TECNOLOGIA MECCANICA. Macchina: Apparecchio per la determinazione dell`altezza dell`impronta. Osservazioni: Pressa Brinell con carico 3000 kg. Caratteristiche Meccaniche. Abbiamo veduto che per la determinazione della durezza di un materiale ci dobbiamo riferire al diametro dell`impronta lasciata da una sferetta di acciaio temperato, sottoposto ad una pressione di 3000 kg oppure di 500 kg, mediante la pressa a leve Brinell, che esercita detta pressione sul materiale in esame, per modo che al sferetta produce su questo una incavatura. Sulla quale dobbiamo ora fare una interessante considerazione, non fatta precedentemente. Il materiale da esaminare, sotto l`azione della sferetta si plastica, ed inoltre si gonfia lateralmente, dando origine ad una sbavatura, la quale c`impedisce una esatta lettura del diametro dell`impronta, essendo. in questo caso, di un valore maggiore, come indica la figura. Infatti, con l`apparecchio ottico, anziché misurare il diametro (d) si misura il diametro (d`), e conseguentemente delle due altezze relative (h) e (h`) bisogna considerare nei nostri casi, l`altezza (h). All`uopo ci serviamo di un apparecchio che viene fissato sull`asta porta sfera della pressa Brinell. Tale macchina è schematizzata in figura. Questa macchina ci da l`altezza precisa dell`impronta dovuta al favore del suo funzionamento che è il seguente. Esso è costituito da un anello inferiore A poggiante sul materiale da esaminare, mediante la sua corona di appoggio di spessore assai piccolo: questo anello è fissato all`anello superiore B, mediante due mollette. L`anello B fisso all`albero D, porta sfere, è munito di due rulli R ed R`, che accoppiati ad altri due, imprimono un moto traslatorio ai due indici (L) ed (L`). Durante la prova l`anello inferiore è costretto a stare fermo dal pezzo su cui è appoggiato, mentre l`anello superiore b si abbassa insieme all`asta di una certa quantità indicata dagli indici, ed uguale alla profondità dell`impronta. I due indici, se l`apparecchio è perfettamente perpendicolare al piano della provetta, danno uguale lettura, ma nel caso che fosse inclinato di un piccolo angolo, per la precisione di calcolo, occorre seguire la media fra le due letture eseguite. per leggere l`altezza dell`impronta si procede nel seguente modo: si mette l`anello inferiore, (dopo essere stato fissato l`apparecchio sull`asta porta-sfere della pressa) a contatto con la provetta e si leggono i due indici; fatto ciò s`inizia la prova, terminata la quale, si leggono nuovamente le letture, si eseguiscono le differenze con le letture iniziali, si fa la media dei risultati, per cui si moltiplica per la costante della macchina cioè 0,02, cioè ogni divisione della scala corrisponde a 0,02 mm. Questo apparecchio, permettendoci una esatta determinazione dell`altezza (h) dell`impronta, ci permette conseguentemente di ottenere un più esatto numero di durezza di quello che non si avrebbe col leggere il diametro dell`impronta stessa con l`ottimetro.
Come prova di quello che è stato detto, si osservino le seguenti -PROVE PRATICHE-
Letture prima della prova: Indice di destra -11-; indice di sinistra -5,5-. Letture dopo la prova: indice di destra -53-; indice di sinistra -46,5- Differenza letture di destra: -42-. Differenza di letture di sinistra: -41- Media delle letture: -41,5- Altezza dell’impronta: -0,83 mm- Durezza D = P/S = 3000/π dh = 3000/3,14×10×0,83 = 115,1
Con l’ottimetro si sono ottenuti i seguenti valori: 1°- Lettura: -18,16- 2°- Lettura: -12,46-
Diametro impronta: -5,7-. Durezza: D = P/10π[5-√(25-d²/4)] = 3000/10π[ 5-√(25-5,7²/4)] = 106,2. SECONDA PROVA. Letture prima della prova: indice di destra -9- indice di sinistra -5-. Letture dopo la prova: indice di destra -41,5- [Errato secondo l’insegnante, che segna -51,5- N.d.R.] indice di sinistra -45,2- . Differenza letture di destra – 42,5- [dato corretto]. Differenza di letture di sinistra -40,2- Media delle letture -41,35- [dato corretto dall’insegnante]. Altezza impronta = 0, 827 mm [corretta dall’insegnante]. Durezza: D = 3000/π dh = 3000/ 3,14·10·0,827 = 115 kg/ mm² . Nome Secciani Alfredo Classe 4° A Sez meccanica»
Per consultare la prima parte scrivere “Brinell” su Cerca.
Ringraziamo il P.I. Angelo Sgammini per la collaborazione nella ricerca della relazione.
Lo strumento è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri. Elaborazioni e ricerche di Fabio Panfili.
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