Microwave power meter Hewlett-Packard mod. 430C per banco a microonde FXR


Microwave power meter Hewlett-Packard mod. 430C per banco a microonde FXR.
Nella targhetta in basso si legge: “MICROWAVE POWER METER”.
Per ora non è stato trovato negli inventari dell’epoca, ma recentemente abbiamo ritrovato le istruzioni originali che sono state stampate nel gennaio del 1964, quindi ben tre anni dopo l’acquisto del banco a microonde FXR.
Chi desidera leggere la presentazione può andare all’indirizzo:

http://www.hpl.hp.com/hpjournal/pdfs/IssuePDFs/1955-03.pdf
nel quale si trova l’HP Journal del marzo 1955, Vol. 6 No. 7 dal titolo: “A New Standing Wave Indicator With an Expanded WSWR Scale” con la presentazione di questo modello che faceva seguito al 415 A Standing Wave Indicator.
All’indirizzo:
http://hpmemoryproject.org/wa_pages/wall_a_page_10.htm
si trova un breve riassunto che rimanda all’articolo sopra citato.
Questo strumento viene collegato all’uscita del ricevitore del banco a microonde FXR, come si vede nelle foto della scheda generale.
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Le istruzioni consistono di oltre 34 pagine che non possiamo riportare in questa scheda.
Il modello 430C Microwave Power Meter è progettato per dare misure istantanee direttamente o in mW o in dB.
Esso può essere usato per qualsiasi range di frequenza per la quale è idoneo il bolometro usato, e può misurare sia in potenza continua sia in potenza pulsata con strumenti barretter, o termistori da 100 a 200 Ω.

La potenza può essere letta direttamente in mW da 0,01 a 10 mW, o in dBm da – 20 a + 10 dBm.
La potenza eccedente i 10 mW può essere misurata usando degli attenuatori come gli HP 370, 380, 382 o accoppiatori direzionali come gli HP 750 o 752.

Un sistema di controllo della polarizzazione in C.C. provvede al completo controllo della corrente di polarizzazione sopra i 16 mA del ponte per il bilanciamento dei bolometri esterni.
La flessibile configurazione zero-set, l’alimentazione strettamente regolata e la stabilità nella prestazione permettono misure di bassi livelli di potenza con ampie variazioni di temperatura ambiente.
Riportiamo dalle istruzioni per l’uso le operazioni preliminari riassunte, riferendoci alla figura 2.2 “Operating Panel”.«1) ON. Interruttore di rete. Accendere lo strumento. 2) BOLO TEMP COEF. Porre il coefficiente di temperatura in accordo col tipo di bolometro: positivo per barretter ( o fuse), negativo per termistori. 3) BOLO RES. Impostare o su 100 o su 200 ohm a seconda della resistenza del bolometro in uso. 4) RANGE. Selezionare il valore più appropriato di potenza da misurare nel campo offerto dallo strumento. 5) BOLOMETER. Ruotare il commutatore BOLO BIAS CURRENT su OFF. Ruotare i comandi ZERO SET completamente in senso antiorario, connettere il bolometro e non applicare potenza in RF in questa fase operativa. 6) BOLO BIAS CURRENT. Dopo aver connesso il bolometro e dopo aver acceso la potenza per due minuti (minimo), selezionare il valore di corrente (dal range offerto) che consentirà ai controlli ZERO SET di ottenere l’azzeramento del misuratore. Usare l’impostazione di corrente più bassa possibile. Non andare col commutatore oltre l’impostazione che fornisce la massima corrente di sicurezza che il bolometro può sopportare. Consultare a tal proposito le caratteristiche del bolometro. 7) ZERO SET. Senza la potenza in RF applicata al bolometro, porre il misuratore sullo zero elettrico con le regolazioni COARSE e FINE ( grossolana e fine) della corrente di polarizzazione selezionata con il commutatore di range in C.C. BIAS CURRENT. Riportare il controllo Coarse alla posizione di pieno CCW ogni volta prima di avanzare col commutatore del range di C.C. BIAS CURRENT verso le successive posizioni più alte. Infine applicare la potenza in RF per eseguire la misura».
Le istruzioni proseguono con la dettagliata scelta in base alle esigenze di misura delle caratteristiche dei barretter e dei termistori, che omettiamo. Come siamo costretti a tralasciare le dettagliatissime descrizioni delle operazioni di misura con i barretter o i termistori.
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 «Caratteristiche.
Gamma di potenza: 5 gamme scelte col selettore sul pannello frontale, 0,1; 0,3 ; 1; 3; 10 mW. Sullo strumento indicatore c’è una scala doppia per la lettura in mW come si vede nelle foto. Infatti lo strumento è calibrato anche in dBm con indicazione continua da – 20 dBm a + 10 dMb (0 dBm = 1 mW).
Bolometro esterno: la gamma di frequenza dipende dal bolometro scelto. I bolometri possono operare al livelli di resistenza di 100 o 200 ohm e possono avere coefficienti di temperatura positivi o negativi. Ogni corrente di polarizzazione superiore ai 16 mA è utilizzabile per polarizzare i bolometri a coefficiente di temperatura positivo o negativo. La corrente di polarizzazione è regolabile con continuità e indipendente dalla resistenza del bolometro e dal livello della gamma di potenza. L’operazione di misura è assicurata ampiamente nelle normale escursioni della temperatura ambiente.
Accuratezza: intorno al 5% del massimo valore di scala.
Alimentatore di potenza: 115/230 volt ± 10%, 50/100 Hz; approssimativamente 90 W».
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Sullo strumento indicatore si vedono sia la doppia scala in mW sia la scala in dBm che va da 0 a – 10 dBM. In basso i simboli CEI dicono che: lo strumento indicatore è del tipo a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente; misura in C.C.; la classe è 1,5; è stato sottoposto ad una tensione di prova di 2 kV; e la corrente max è di 1 mA. Il modello è HP 1120 – 0016 – 7 Bv.52/3A9.
A sinistra dello strumento indicatore vi è un deviatore “BOLO TEMP COEF” che permette di scegliere tra POS e NEG. A destra dello strumento indicatore vi è un deviatore “BOLO RES” che permette di scegliere tra 200 Ω e 100 Ω. Sotto, a sinistra, un selettore fornisce le varie portate sia in mW sia in dBm. A destra un commutatore “BOLO BIAS CURRENT” ha le seguenti posizioni: OFF; 0 – 6 mA; 6 – 10 mA; 10 – 16 mA. Ancora più in basso a sinistra, sopra la connessione di ingresso c’è la scritta: “BOLOMETER Turn bias off before connecting”. In basso al centro vi sono due manopole per la regolazione grossolana e fine per ogni posizione assunta dal commutatore della corrente di polarizzazione.
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Per consultare le altre schede dedicate al banco a microonde scrivere “FXR” su Cerca.
La foto su panno rosso del 2004 è di Daniele Maiani.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo  di Fabio Panfili.
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